Ho scoperto che la radio festeggia i suoi cinquant'anni lo stesso giorno in cui, sul "Corriere dei Piccoli" per la prima volta appariva La Pimpa di Altàn. Sarà un caso? Sarah Ferguson? Mah... Due pazzie, insomma, in quella domenica estiva, il 13 luglio 1975. Era l'anno dei Khmer Rossi, del fascista Tuti che ammazza i poliziotti, del maxi processo a Catanzaro, mentre Wess e Dori Ghezzi (ciao Dori!) vincono Canzonissima. E noi che figli siamo? Quel giorno Norico Data, un tecnico che per cognome era già avanti anni luce, vede arrivare dalla Elpro di Albenga il trasmettitore radio FM da dieci (dieci!) watt. Una potenza inaudita, che quel pomeriggio per la prima volta si sarebbe scatenata sulla Pianura Padana. Era il trasmettitore Numero Due (il primo era finito a Radio Milano International) prodotto per la nascente Modulazione di Frequenza, tarato sui mitici 103, 250 - per tutti 103,2 - di una frequenza radio allora liberissima, e che poi con cattiveria anni dopo la Rai volle occupare.
Figlia dell'esperienza di Televercelli, tv via cavo nata nel '71, nasceva così Radio City Vercelli. Evviva! Eccoci allora in onda. Il trionfo dell'analogico, con quel valvolone alto una trentina di centimetri che costava la belleza di ottocento mila lire...
Quando si ruppe - perché accade, con i valvoloni - presi l'auto di Mimmo (in quel periodo ero a piedi) e con la mitica A 111, macchinina pimpante, feci una corsa fino ad Albenga. A quei tempi i corrieri non avevano l'efficienza pelosa di oggi e in autostrada i limiti di velocità erano molto teorici. Racconto questa cosa perché allora ogni minuto in cui non eri in onda era un danno e una sconfitta. Ci furono altre avventure, altre sconfitte e altrettante vittorie. Un mondo che oggi appartiene agli ottusi network. Gente che all'epoca o non esisteva ancora oppure era a livelli di qualità bassissimi. Non è che oggi...
Domani si festeggia al Circolino con chi c'è e ricordando chi non c'è più. Con allegria.
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