Attilio Fini "silurato Il Gazzettino 1994

Pubblicato il 1 ottobre 2025 alle ore 10:31

Milano
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Con tutta probabilità, sarà il maestro Magro, giovane arbitro internazionale di Udine, il nuovo supervisore delle Nazionali italiane di scherma. Anche se non ufficializzata, la decisione è stata presa giovedì mattina, nel corso di una riunione tenutasi in gran segreto a Padova. E' la città dell' avvocato Di Blasi, neoeletto presidente delle Fis, dopo aver sconfitto un grande campione del recente passato, il torinese Nicola Granieri. A Mestre, invece, tiene banco Mauro Numa, ex olimpionico di fioretto e consigliere federale.
La scherma italiana vive un momento di grave crisi a livello d'immagine. Anche se i risultati continuano ad arrivare (ultima in ordine di tempo la padovana Francesca Bortolozzi, prima in Coppa del Mondo a Como) il carisma della Federazione vacilla, all'indomani della chiusura del ciclo di Nostini, eletto presidente onorario del Coni. La scherma non ha pubblico, immagine e sponsor, malgrado si tratti di uno sport bellissimo, e fondamentale per il "medagliere" olimpico.
Il nuovo organigramma federale, che porterà alle olimpiadi di Atlanta '96, "scippate" poco elegantemente ad Attilio Fini, uomo-simbolo della scherma italiana nel mondo, comprenderà dei responsabili per le singole armi; nome sicuro è quello di Gianni Muzio per la spada. Attilio Fini, bolognese di 64 anni, con un palmarès di 454 medaglie vinte, tra titoli mondiali e olimpici, frena con signorilità lo sdegno per il "benservito" ricevuto all'improvviso.
"Mi hanno comunicato che, a partire dal 31 luglio, dopo i prossimi Mondiali, pensano di chiudere il rapporto di lavoro che ho dal 1972. A meno di ripensamenti, o di una dignitosa alternativa, me ne andrò a fare il Cincinnato, a coltivare i miei pomodori!". Impensabile. Perché non fare come Trapattoni, e ricominciare con una Nazionale estera di prestigio? "Me l'hanno chiesto più volte, in passato - ribatte con orgoglio - ma ho sempre rifiutato. Sarebbe un'esperienza interessante, se fosse solo al servizio di uno sport che amo moltissimo. Non ce la farei, però, a dare consigli per battere gente come Borella, Cerioni, Randazzo, o le ragazze del fioretto. Non posso farci niente: sono un professionista romantico... ".
Partito Fini, cosa conterà l'Italia a livello di Federazione internazionale? "Per le olimpiadi possiamo contare su quanto già costruito. Come Federazione, invece, ben poco. D'altronde, è un problema che ci trasciniamo da anni. A livello decisionale non abbiamo peso, e non partecipiamo alle "commissioni" che fanno le nuove regole. E pensare che con Di Blasi vado d'accordo, ma sono altri i "burattinai". Ecco, forse mi piacerebbe rappresentare la Fis a livello mondiale. Sarebbe l'unica maniera, per certa gente, di salvare la faccia nei miei confronti". I suoi "ragazzi", quelli di oggi e di ieri, hanno già manifestato solidarietà. Un dirigente milanese va oltre: "Con Fini accanto, i nostri partivano sempre con una "stoccata" di vantaggio... ".
Bruno Marzi

Mia foto: Teo Teocoli e Attilio Fini alla Società del Giardino di Milano

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