Stellantis e il Gattopardo

Pubblicato il 11 settembre 2025 alle ore 14:06
Nel monumentale affresco anche cinematografico che Tomasi di Lampedusa dedicò alla sua Sicilia in cui "cambia tutto per non cambiare niente" vedo una storia di oggi. Il gruppo Stellantis dichiara di fare dietrofront parziale sull'elettrico, non più prioritario, mentre allo stesso tempo la sua costola Fiat ammaina bandiera in Italia chiedendo agli operai di Pomigliano e Menfi, in cassa integrazione da anni, di trasferirsi in Serbia per cinque mesi a costruire la Nuova Grande Panda (mah) con una diaria extra di 60 euro. Siamo ancora nell'Ottocento industriale mentre il Mondo va anche a un'altra velocità.
La colpa, ovviamente, è dell'auto elettrica e dei cinesi. Peccato che gli europei non comprino le auto Fiat perché brutte e obsolete, e quelle elettrificate imbarazzanti. Lo stimolo per cercare di spiegare l'ovvio viene da una parte dalla cara Ursula che ieri ha confermato che "il futuro è elettrico" e dall'altra la solita chiacchierata a "L'aria che tira", dove la classica coppia di Destra giornalaio-politicaio sparava cazzate al riguardo, tipo "Evviva il petrolio!". Non si smentiscono mai. Spiego brevemente. Stellantis non è Fiat, come i decerebrati di Gioggia vogliono far credere per difendere l'italico lavoro. Fu Marchionne, per ragioni di liquidità, a creare FCA annettendo Chrysler e i suoi vecchi suv con cilindrate folli, ridotte in Europa.
Già allora Fiat non produceva nuovi modelli, vivacchiando con la 500 e la Panda, e decerebrando marchi storici come Alfa Romeo e Maserati con zero investimenti. Nacque allora Stellantis mentre Marchionne defungeva. Il gruppo PSA (Citroen/Peugeot più DS) risanato dal Governo francese produceva ancora nuovi modelli e iniziava a lavorare sull'elettrico (orrore!) decidendo di unirsi alla cordata. Stellantis è quindi un agglomerato di contrasti e iatture. Nel frattempo le auto si vendono di meno. Non le comprano i giovani, senza soldi e non stimolati da novità, mentre gli adulti si buttano - si fa per dire - su ibridi e mstruosità giganti "che però consumano poco".
Questo è lo stato dell'arte. Quando Tesla nel 2007 progettava la Model S, producendola con successo nel 2012, i cinesi erano a loro volta partiti, seguiti solo un po' dalla coreana Hyundai e dalla Nissan con la Leaf nelle varie versioni. Europa non pervenuta. Qualcosa dalla Volvo (peraltro cinese da anni) e tentativi abortiti d Audi e Bmw. Il "mercato" esiste eccome, malgrado i maldestri e costosi intoppi delle Major. Norvegia è al 90% di elettrico, Olanda e Paesi Bassi sono poco dietro. L'Italia non è nel gruppo di testa ma si sta riprendendo. Ultime notizie. FCA/Stellantis ha appena venduto, per far cassa, Iveco (camion) al colosso indiano Tata. L'auto elettrica più venduta del Gruppo è importata dalla Cina. E' la Leapmotor T03, con 300 unità consegnate solo nel mese di agosto. Mia moglie l'ha comprata e ha speso, con l' usato di dieci anni, 12.000 euro. Va da dio, ovviamente.

 

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