Nel 1984 Robert Redford ha fatto una delle sue migliori prove attorali di sempre, e in un film meno conosciuto, almeno da noi. Si intitola "Il Migliore" ( "The Natural") ed è tratto dal famoso romanzo di Robert Malamud che racconta la storia di Roy Hobbs, talento del baseball professionistico Usa dal destino brutalmente deragliante. Redford interpreta Hobbs con grande sensibilità, al punto di arrivare alla nomination agli Academy anche per il regista Barry Levinson. Sul treno che lo portava a New York, per entrare in una squadra di Major League, gli immaginari "Knights", dopo una sfida con Babe Ruth incontra una donna misteriosa che gli sparerà, chiedendogli se voleva essere il migliore nel suo sport.
Hobbs, vivo per miracolo, dovrà rinunciare ai suoi sogni. Deciderà però, ultratrentenne, di ripresentarsi di nuovo tra i professionisti, e a quel punto inizia l'avventura che nel film ha un cast straordinario, a partire da Robert Duvall, il giornalista sportivo con la passione del disegno, Wilford Brimley, il manager "Pop", e sua nipote Kim Basinger, la donna del capo che lo ama; Barbara Hershey l'assassina, e Glenn Close, il suo primo amore, "colpita e affoondata" con figlio a carico.
Rispetto al libro, il finale del film è più leggero. E la lotta tra il bene e il male, e il rispetto della purezza per il "national pastime". Un lieto fine, insomma, che ci può anche stare. Ho scelto "The Natural" perché ho letto il libro prima che uscisse il film, amo le storie su baseball (avete presente "L'uomo di sogni"?) e quel pizzico di noir che regge benissimo la storia. E un Redford "maturo giovane" che romanticamente ricorda un'America che purtroppo non c'è più.
Nella foto: Hobbs rompe la sua mazza speciale, e ne chiede una al bat-boy... Una vincente.
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