Ho parlato di Garlasco nei giorni scorsi, sottolineando le buone prove giornalistiche di Giletti su Raitre con "Lo stato delle cose" e di Pino Rinaldi su La7 con "Ignoto X", a fronte di un mare di nuovi stimoli di indagine certi ed evidenti. Sono stati ripresi anche dalle cronache giudiziarie per via dei nuovi spunti investigativi presentati. E, per adesso, finisce qui.
Per contro, i palinsesti televisivi si stanno riempiendo della faccenda per ore e ore, riproponemdo il più possibile la simpatica - insomma... - macchietta di Massimo Lovati (che riesce a litigare anche con la Panicucci) e una serie di informazioni trite e ritrite con il solo scopo di far passare il tempo. Stamane è successo addirittura in contemporanea su Raiuno e Canale 5, dove forse prosegue ancora. Non ci sono giornalisti ma semplici conduttori, gli ospiti sono messi insieme un po' alla rinfusa. Lovati, però, non manca mai.
La morale è semplice. Sono programmi a bassissimo costo che riempiono a lungo i palinsesti, ed evitano al Potere di parlare di cose più serie. Ormai qualsiasi sussulto viene considerato "anti Gioggia", anche se per esempio si tratta di un corteo in Svezia. Il non caso della Salis viene trattato come un problema di Stato, e il povero Salvini va a Livorno e viene perculato da duecento portuali; la notizia, però, non esce se non online.
Israele ha sequestrato la nuova flottilla e sta rimandando a casa centinaia di persone (meglio Garlasco) mentre il sentimento contro il dramma di Gaza cresce, ma per ora non sembra toccare le previsioni di voto in Italia, anzi. Siamo un Paese veramente strano, o semplicissimo. Dipende dai punti di vista. Mi accontenterei se fosse più umano e meno servile.
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