Vespasiano

Pubblicato il 26 ottobre 2025 alle ore 23:54
Sarò breve: Bruno Vespa è da sempre se stesso. Cioè un servitorello acefalo. Vive per servire sì, ma anche per essere servito. Come quando girava la diceria che fosse figlio naturale di Benito Mussolini. Chi che come me, per età, conosce il suo percorso bavoso non si meraviglia certo delle ultime uscite su Sinner e "Alvarez"... D'altronde ha scritto decine di libri "pelosi", sempre con buone vendite (li comprano gli stessi politici e i pettegoli di ogni risma). D'estate la sua tenuta pugliese vive di appuntamenti coi suddetti politici e dibattiti: la famosa "terza camera" in versione estiva. In effetti, definendolo "acefalo" mi riferivo alla sua posizione politica. Di destra certamente, ma con l'afflato degli ignavi danteschi, che seguivano sempre una diversa bandiera. Chi mi conosce sa che, pur detestandolo politicamente e come giornalista, non avevo mai trattato l'argomento. Questa cosa su Sinner "tedesco" eccetera eccetera mi ha fatto però strabuzzare gli occhi, e forse le orecchie, anche se non si dice. Mi ha fatto oltremodo incazzare, perché trattasi di un linguaggio tipo leone da tastiera. Anche altri, come Gramellini, hanno la stessa tendenza all'istigazione alla cattiveria e al razzismo da salotto.
Ma insomma, che cazzo sta dicendo, come un Pietrangeli qualunque? Un Vannacci, o chi per lui? Credo che Vespa sia arrrivato un po' al limite estremo della consapevolezza del suo ego oltre la grammatica, la sintassi e tutto quello che volete. Rincoglionito veramente forse no. Incattivito, permaloso e sfuggente di sicuro. Ricco di denaro e potere, ma povero di vita...

 

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