Il 4 novembre il mio amico Mauro Coruzzi compie 70 anni. Lo frego di un anno e passa. Ci conosciamo - come si dice - da tempi non sospetti, da prima di Platinette, ma prima prima... Non lo sento da tempo, ma preferisco aspettare ancora un po' e rivederlo al meglio, rompicazzo come sempre, anche, come dice lui, "coi tre neuroni rimasti che fanno il lavoro di milioni". Ho visto il servizio che "Le iene" hanno fatto a Mauro andandolo a trovare all'ospedale Niguarda di Milano dove sta facendo riabilitazione dopo ben due ictus, aggravati dall'eccesso di peso e quant'altro.
Dimenticatevi per un momento Platinette, e pensate a un giovane rubicondo, appassionato di musica, di Parma, che con gli amici dette vita appunto a "Radio Parma" nel 1975; qualche mese prima della mia Radio City Vercelli. Conobbi Mauro appunto in quel periodo, quando si andava a Sanremo per il Festival prima di tutto il resto e con lo spirito dei pionieri. Nel 1984 o poco prima. Si stava nello stesso albergo, sopra il Casinò, assieme all'amico Mimmo, fondatore della radio, e a molti artisti del Festival. Ricordo i Decibel di Ruggeri, diverse belle figliole, ma non solo.
Eravamo una bella compagnia di giro, molto più sana di quello che potesse sembrare, presi dal lavoro. Solo io e Mimmo avevamo il coraggio, la mattina, di farci una corsetta, e in una occasione si aggregò anche il Coruzzi, che però dopo due o trecento metri si fermò. "Voi siete pazze!", ricordo come fosse oggi. Per questo e altri motivi stasera mi sento in vena di incoraggiamenti verso un uomo (si può essere molto gai ma anche molto uomini) verso il quale ho sempre avuto molta simpatia, e che sono certo entro un anno ritroveremo bello zompettante. Metto una mia foto di Platinette (con tanto di album al seguito) a mo' di auspicio e onore al personaggio.
Aggiungi commento
Commenti