Jumbo: veramente cinquant'anni dopo...

Pubblicato il 7 novembre 2025 alle ore 11:23
E passa... Ieri sera siamo andati a trovare i miei antichi amici, e la cosa ha fatto piacere anche alla gentile consorte. Radio Popolare ha ospitato una serata con i Jumbo nel ricordo del loro chitarrista Daniele Bianchini, mancato all'improvviso lo scorso agosto. Come succede tra veri amici, capita che le strade della vita si dividano per le più varie ragioni, ma il sentimento regge. E il reciproco entusiasmo di ieri sera la dice lunga a favore della mia generazione (loro sono di poco più grandi) e della qualità della musica.
Breve spiegone. Conosco i Jumbo attorno al 1970, quando avevo 16 anni e anche meno. Il luogo era la Carta Vetrata di Bollate di Enrico Rovelli. La loro musica piace a me e come ai miei amici. Passa poco e anche a Vercelli ci mettiamo a suonare, facendo il "nostro" progressive. Intanto l'amicizia prosegue. L'episodio della notte dell'inverno 1973, nella quale, fresco di patente e con una scassata R8, spingo il loro furgone rotto per i quaranta e passa chilometri dal Caravel di Cossato a Vercelli, è oramai leggenda. "Ricordo ancora il freddo... ", dice il bassista Aldo Gargano, ieri sera sul palco. Poi offriamo ospitalità nel salone del PCI di Vercelli per le prove del tour. Nel frattempo Un Certo Discorso (cioé io voce e batteria, Marcello Bongiolatti alla chitarra, Carlo Brullo al basso e allo specchio - non vi dico perché - e Roberto Viola alla chitarra e flauto) ci impelaghiamo in una doppia avventura, dopo mesi di prove per migliorare, come usava allora.
Nel 1971 suoniamo prima di Camisasca e Battiato Pollution a Vercelli, sotto la chiesa del Villagggio Concordia, e per l'emozione facciamo una serie di errori tecnici (tipo accordatura sbagliata e stress da palco, andare a casa a fare il bagno e mollare gli strumenti) che ci portarono al giusto ma immeritato disastro, perché eravamo bravi. La sera dopo però, grazie al manager Maurizio Salvadori (che saluto sempre con grande affetto) siamo a Novara proprio con i Jumbo, che essendo amici ci tranquillizzano, e usciamo tra gli applausi di millecinquecento persone nel bel teatro dei frati cappuccini. Non ci sarà un terzo show per via di un litigio generale. Peccato.
Da allora ho rivisto Alvaro Fella, Aldo Gargano, Sergio Conte, Tullio Granatello (secondo batterista dopo Vito Balzano) Dario Guidotti e lo scomparso Daniele Bianchini solo al Parco Lambro, nel 1976. Io lavoravo già e loro stavano per finire un bel viaggio. Nel tempo, alcune reunion (una l'anno scorso) sporadiche, un tour in Giappone da star assolute e la loro vita...
Ieri sera, oltre al bel momento musicale di suoni e parole, ci sono stati abbracci con Alvaro, Aldo e Sergio, mentre Dario, fortemente influenzato, era tra il pubblico con la moglie, impossibilitàto a suonare. E' stao un bel momento, che di sicuro la nuova pseudo musica non potrà mai nemmano avvicinare.

 

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