Mi aspettavo di avere brutte notizie su Willy David, che è mancato oggi a Bologna a soli settantasette anni, dopo un lungo travaglio. Un ringraziamento va a chi ha gestito con affetto la sua pagina FB dando notizie sempre nella maniera giusta. Un romagnolo verace nello spirito, napoletano nel cuore. Ha creato lui Pino Daniele, dai tempi in cui con "'Na tazzulella 'e cafè" e "Je so' pazzo" ("Terra mia" 1979) ne proponeva l'iconoclasta ma serissima immagine, così come aveva e avrebbe fatto con altri grandi artisti napoletani, e cito per tutti Tony Esposito, ma anche James Senese che lo ha preceduto per pochi giorni, purtroppo. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo nel 1978, ancora prima di Pino. Un incontro simpatico, umano, sincero.
Dopo la fine del rapporto professionale di Patty Pravo con Adriano Aragozzini, fu proprio Willy ad aiutarla prima del successo di "Pensiero stupendo". Poi le loro strade si divisero. Ricordo le notti a casa di Nicoletta con un bolognese, questa volta: Bibi Ballandi. Loro continuavano a parlare, e io mi addormentavo sul divano... Insomma, il "prodotto" Patty Pravo interessava per un rilancio (Ballandi) e per una caratura artistica (David). Enrico Rovelli prevalse poi su entrambi, aiutandola moltissimo. Questo per la mia, personale piccola storia del rock in Italia...
Tornando a Willy, da buon romagnolo si divideva tra tradizione e innovazione. Lo accompagnai alcune volte nei suoi "giri" tra le principali orchestre emiliano-romagnole alle quali faceva da impresario. Una sensazione di onestà ed entusiasmo che avrebbe poi trasfuso nelle successive produzioni.
Sparito per diversi anni in Sudamerica, dove continuò con successo a fare il suo mestiere, il suo rientro in Italia sapeva un po' di saluto agli amici. Almeno, così l'ho interpretato. Ciao Willy la Clava...
Ho preso da FB questa bella foto di Willy realizzata da Enrico Grieco, perché ne testimonia bene lo spirito artistico.
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