Prendetela come una cartolina di auguri, che estendo agli amici e a chi mi segue su sito e su FB, anche se faccio molta fatica a trovare un francobollo giusto per inviarla. E comunque, con affetto, vi auguro le cose fondamentali: serenità, salute e amore. Il resto, sono cazzate. Spiegatelo ai vostri figli, agli amici che si stravolgono di lavoro per nulla, a quelli che come regalo di Natale hanno chiesto lo smartwatch con mille funzioni, per convincerli che così non si ammalano. Anni fa ne avevo preso uno per curiosità, di quelli poco costosi, e dopo pochi giorni mi sono rotto le palle. Cosa ti dice la macchinetta meravigliosa? In sostanza, che sei vivo, che dormi bene o male, che la pressione fa cagare, che sei ciccio e dovresti fare moto, indicandoti mille maniere per farlo. Ma non lo fai.
Insomma, il nulla. Chiami il tuo amico dottore e ti dice le stesse cose, dandoti al massimo un paio di consigli, utili e da rispettare, e non costa nulla. Le persone sono così. Sublimano la superficialità delle loro scelte spendendo soldi per aggeggi spesso inutili e forzosamente costosi. D'altronde, è la società dell'apparire, ad ogni costo. I bambini a sei anni hanno il telefonino, le ragazzine a sedici si vogliono rifare le tette (problema che la mia generazione, con grande soddisfazione, non si è mai posto). Pensiamo un po' agli altri, a queste guerre insulse, ricordandoci che siamo tutti uguali, e che ogni morte a Gaza è una nostra tragedia. Il suprematista bianco fa la cacca come il nero delle favelas. Forse, spero, con un po' di stitichezza. Anche il Papa fa così, e Putin con Trump, mentre su Netanyahu ho dei dubbi sulle sue capacità fisiologiche. I politici la trattengono per le grandi occasioni, per dare un senso alle grandi cagate che fanno.
Un sorriso, quindi, non fa male. Insomma, queste Feste in procinto di arrivare ci dovrebbero far pensare un po' seriamente. Non crediate che se Elodie fa per qualche ora la cameriera alla mensa dei poveri il problema sia risolto, anzi. Essere migliori - io per primo - non è poi così faticoso. A meno che siate dei politici. O gente del genere. Con le abitudini di cui sopra...
Ho scelto una mia foto emblematica. Pippo Baudo a Sanremo con i lavoratori dell'Italsider di Genova (poi Ilva, eccetera, e ancora in lotta oggi. I figli... ) nel lontano 1984, cioè quasi quarantadue anni fa. Così, tanto per dire...
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