Testè diffusi ai giurati - io sono in "that's number" da molti anni - ecco a voi comuni mortalii risultati ufficiali di Premi Tenco. Non ho votato la categoria "inediti". Ho azzeccato un vincente e numerosi secondi posti. Non ho votato Lucio Corsi, tanto per chiarire... Per me, l'appuntamento con la votazione per i Premi Tenco rimane un bel ricordo dei tempi andati, di serate mitiche con personaggi più o meno illustri ma di carattere. Ricordo solo due donne: Gabriella Ferri e Martirio. Una romana e una spagnola, con dentro una vis dramatica assolutemente unica. Le ricordo nelle cene notturne e nell'immancabile dopocena. Una volta si svolgevano all'Hotel Mediteranée, che adesso non c'è più, in una sala riservata. Tavolate epiche, orari lucani, antelucani, postlucani. Come volete, insomma. Il rito dei "tovaglioli volanti" comandato sempre dal presentatore, ex preside ora in pensione, Antonio Silva. Il prossimo anno saranno cinquanta "benvenuti alla nuova edizione del premio Tenco", e poi parte "Vedrai, vedrai"... Insomma: tanta roba. Quest'anno però le classifiche finali mi intristiscono perché non premiano Ornella Vanoni e la leggenda di Piero Ciampi, secondo dietro a Lucio Corsi. Ma come si fa? Occorre rispetto per l'arte e il talento assoluto. Non ho nulla contro Corsi, per carità, ma è robetta da caduta dell'Impero Romano. Anche i giurati, mi sembra, anno dopo anno sono diventati in maggioranza robetta. Massì: viva il Tenco
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