Non me ne vogliano le legittime consorti, ma il ritorno sul palco di Gino Paoli, 87 anni, e Danilo Rea, 63, suona come la ripresa di un grande amore mai interrotto. L'eccelso interprete e il raffinato jazzista. Ancora loro, dopo svariati dischi e uno di prossima uscita, dalla canzone napoletana a quella francese, ai grandi standard, e ovviamente all'infinito repertorio del Grande Genovese. Eccoli allora, al Castello Visconteo di Pavia, con i loro mille fan di ogni età (numero contingentato). Lo spettacolo si chiama "Due come noi che" e si intitolava così anche "ante Covid" addirittura nel 2018. Gino esordisce: "Con questo caldo siete qui. Dovete essere dei veri fan... ". E poi: "Ci scuserete, ma abbiamo appena ricominciato, e non è facile. Faremo errori, di sicuro". Ma vanno comunque bene. Gino attento alla voce, che necessiterà di diverse serate per tornare affidabile al meglio. Parliamo però di un signore che, dopo aver vissuto assai, si e fermato a 85 anni per riprendere a 87... Chapeau, insomma. E comunque una cifra artistica notevolissima. Gino parla sempre di "improvvisazione" delle serate, sia nella scelta dei brani, molti quasi sconosciuti e alla fine i successi, sia nelle libertà pianistiche di Rea, che ad un certo punto sembrava il Keith Jarrett dei famosi concerti tedeschi... Puntuale il caldo, puntuali le zanzare, e puntuali le mie foto.
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