Se dicessi "degli innocenti" sarebbe decisamente fuori luogo. L'unica "colpa" è per una serie di eventi nefasti che stanno mettendo ko una Generazione di Mezzo tra i sessanta e i settant'anni. Oggi è mancata un'amica di Vercelli: 66 anni. Volutamente non la nomino. Due mesi fa, per la stessa merda credo, era toccato alla sorella, e prima ancora al di lei marito. Rimane un fratello con cui facevo scherma tanti anni fa. E sempre nel mondo della scherma, a pochi mesi di distanza sono morti due fratelli della stessa generazione. Basta funerali.
I soliti complottisti tireranno fuori i vaccini per il covid e cose del genere (un tizio ha pubblicato online un elenco infinito, un vero e proprio "bugiardino" delle complicazioni del vaccino Pfizer. Non sembra molto realistico, ma oramai la gente si butta a capofitto anche se sa che sono balle). Io penso invece a cose più reali, come la aumentata diffusione dei tumori anche tra i più giovani per inquinamento e cattive abitudini; e, dall'altra parte, la lotta sempre migliore di grandi dottori e studiosi come il mio amico Filippo.
La tristezza, oltre che per il dolore personale di parenti e amici, deriva dal fatto che queste vite concluse anzitempo, a mio parere, hanno avuto un iter quasi sempre spinto sulll'acceleratore. Lavoro, successo, denaro, politica e quant'altro vi venga in mente. Troppe caselle vuote per persone magari con idee e speranze diverse dalle tue ma, ripeto, "non colpevoli". Vite che perdono una ragione di esistere perché si confondono con la banalità. Nel caso della mia amica di oggi, vecchia conoscenza ai tempi del primo baseball-softball, metteva assieme pessima politica e brillante volontariato, e ovviamente famiglia e lavoro. In Provincia è un po' così.
Queste care persone che sono mancate, e a cui va il mio grande rispetto, hanno comunque vissuto un buon pezzo di vita, hanno amato e cresciuto figli. Le madri e i bambini di Gaza, come di tutti i posti in questo Mondo merdoso in cui si muore per nulla, non hanno avuto nemmeno quello.
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