GARLASCO E LO STATO DELLE COSE
Si possono dire tante cose di Massimo Giletti, anche che è biellese (il che può essere un problema... 😊) detto da un vercellese, però stasera a "Lo stato delle cose" ho assistito quasi per caso (finito un telefilm, ero già su Raitre) alla parte sicuramente più interessante del programma (felice di essermi perso i commenti su Gaza di Vannacci e della Boschi). Ancora Garlasco e l'omicidio di Chiara Poggi, ma con tante cose nuove e vecchie montate molto bene e un paio di coup de théâtre dovuti alla bravura e all'insistenza dei bravi inviati (sapete che non faccio mai i complimenti alla tv di oggi, ma... ). In studio e in colllegamento c'erano i soliti avvocati e parti in causa, però alcune piccole esclusive (in particolare un' intervista all'ex capitano dei Carabinieri di VIgevano) e alcune novità indicano pesantemente che la rinnovata spinta all'indagine è seria e dovuta, che Alberto Stasi è quasi certamente innocente e che la povera Chiara è stata presa in mezzo anche da persone molto, ma molto vicine a lei. La religione ha un grave peso in questa storia, e la responsabilità del santuario della Bozzola, inteso come centro di episodi scabrosi a dir poco, è più che evidente.
Quello che si capisce bene è che le prime indagini furono fatte "ad minchiam" con una serie di errori, anche nella convinzione della colpevolezza di Stasi, indegni della tradizione dell'Arma e grossolani persino per un appuntato; figuriamoci per un capitano. Emerge altresì un'immagine di comunità fasulla, tutt'alto che tranquilla. Viene in mente il bel film con Ugo Tognazzi del 1969 "Il commissario Pepe", diretto da Ettore Scola dal libro di Ugo Facco de la Garda, ambientanto a Bassano del Grappa. Se vi capitasse di vederlo, capireste quanto la vicende del bravo commissario e quelle di Garlasco abbiano parecchi punti in comune. E' la maledizione della provincia religiosa, del bigottismo, del sesso mercenario e forzoso. Uno schifo, insomma.
Niente immagini di Garlasco, ma Tognazzi-Pepe
Aggiungi commento
Commenti