... Ma fortunatamente nulla si distrugge. Il popolo italiano (espressione antica che però racchiude una limpida dolcezza) ha detto che di Meloni e Soci sia abbastanza. Complice una sfacciata tendenza a una comoda ignoranza, al qualunquismo, alla paura della diversità che diventa violenza e cattiveria, sembrava che una narcosi collettiva avesse trascinato anche le parti migliori ma silenti del Paese verso una bruttissima china. E' bastato un evento vissuto come una sfida etica a ricreare un'unità morale e solidale che mi mancava da troppo tempo. In democrazia (la nostra, non Israele per dire...) è il voto che decide. O per meglio dire il non voto. Io sono convinto che molti tra quelli che disillusi hanno smesso di votare (a Sinistra perlopiù) questa volta possano cambiare idea. Non è nulla di nuovo, e occorrono buoni leader per tirare la carretta. Elly Schlein si sta comportando molto bene, e lo stesso Giuseppe Conte sta rispolverando l'avvocato di gran livello e il docente universitario amatissimo che lo aveva reso uomo politico suo malgrado. Nulla si distrugge. Non riesco a trovarla al volo, ma un amico ha pubblicato una foto di Vercelli, stamattina, in corso Libertà. Una gran folla percorre la via e l'immagine è ripresa da dietro per far vedere la gente. Quella che pubblico, invece, è presa di fronte a un corteo di fine anni Settanta, forse il Primo maggio del 1976. E' un BN di un amico che ho colorato sommariamente. Io sono quello a destra con la macchina fotografica. Noi ci siamo ancora, vivi e vegeti perlopiù. Nulla si distrugge, ma si ricrea. Speriamo.
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