Praticamente in contemporanea con loro stesse nei miei confronti, ho chiuso l'amicizia su FB con due signore che, professionalmente, ho frequentato ottimamente per più di quarant'anni e che, per gli amici e addetti ai lavori, nomino con i soli nomi, ovviamente: Loretta e Carla. Da un po' di tempo, in un crescendo rossiniano, le Due ripropongono post non loro che portano avanti tesi insopportabili e giudizi preconcetti. Ricordano molto lo Stasi antipatico e quindi colpevole. Quelle di oggi riguardano Ilaria Salis e un tizio che ha massacrato di botte cinque ragazzi, convinto che abbiano violentato la figlia diciottenne, senza andare prima dalle Autorità, ovviamente. Non tollero che da una parte venga giustificata e auspicata la giustizia fai da te e dall'altra la strumentalizzazione di parole con un preciso significato, che però richiede intelligenza e obiettività. La Salis non ha mai giustificato la terribile morte dei tre carabinieri dicendo che i tre assassini erano esasperati da una situazione tragica, ma ha chiaramente sotteso, essendo anche impegnata direttamente in Europa a difesa di sfrattati e vessati di ogni colore, che se le Istituzioni avessero fatto il loro dovere, quei tre carabinieri non sarebbero stati vittime della pazzia portata agli estremi. Non sarebbero mai stati lì.
Il tutto in un Paese in cui i valori della convivenza e dell'umana tolleranza e comprensione sono diventati merce rara, in particolare da Roma verso Nord, grazie anche a campagne politiche e giornalistiche di infimo livello.
Siamo esseri umani, tutti uguali, commettiamo errori che possono essere corretti con un sorriso, e non con l'odio. E' quello che spiego - ci provo - nel titolo. Le persone (pensavo solo ai giovani ma mi sbagliavo) hanno visto frantumarsi i loro valori basici, e si rifugiano per paura nell'odio. Cercano sempre la soluzione più semplice e interpretano gli avvenimenti a loro comodo, convinti di avere sempre e comunque ragione. Lombosianamente, senbra che i volti si sfigurino in questa cattiveria gratuità. Devo dire che ci sono (poche per fortuna) figure su Facebook che fatico a considerare ancora amiche. I Giano Bifronte della vita. Sapete, per alleggerire, il sindaco della mia natìa Vercelli è un avvocato ottantaduenne che è stato eletto da Fratelli d'Italia. Fino ai cinquant'anni era un socialista con cariche da assessore in Comune e altro. Se un ottantaduenne vende le sue idee e perde dignità, figuriamoci persone con minore sensibilità e maggiori rancori.
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