Mangiaterra: bellissimo

Pubblicato il 19 novembre 2025 alle ore 20:55
I contadini "assaggiavano" la terra prima di seminare. Se non ricordo male, lo faceva Burt Lancaster in "Novecento", sciegliendo poi la merda di mucca per il suicidio. C'entra poco o nulla, ma per far vedere che ho studiato. Tratta dal romanzo della scrittrice argentina Dolores Reyes (2019) la serie di Amazon /Prime, sei puntate per ora, racconta una favola agrodolce di periferia (da Buenos Aires, nel libro, a Città del Messico, in tv) che si intitola appunto "Mangiaterra" ("Cometierra") e racconta di Aylin, un'adolescente che dopo il primo mestruo si accorge di possedere un particolare dono. Vede episodi violenti o dolorosi, o ritrova persone. Lo fa "assaggiando" la terra che queste persone hanno calpestato. Risolve così le situazioni che vedono una polizia pasticciona (ma c'è anche un eroe) sbagliare completamente strada. Ha delle guide spirituali che la istruiscono e giovani amici che l'aiutano.
Aylin è la brava ed espressiva Lilith Curiel. Tutto il cast, a noi sconosciuto, è però assolutamente credibile. Andando oltre le capacità mediatiche e la magìa tradizionale, la serie, secondo me, eccelle per la collocazione antropologica. Nella poverissima ultra periferia meticcia di una delle città più popolose del Pianeta si trova la violenza delle piccole gang con i loro traffici, ma anche i ragazzi che vanno a scuola con curiosità, spinti da famiglie che li seguono per quanto possibile (Ylenia vive in simbiosi col fratello meccanico, avendo perso la madre e con un padre assente e delinquente). Eppure, c'è dignità, senso della giustizia, solidarietà.
Non ho letto il libro (male!) ma il senso di riscatto sociale, pur non aiutato se non dal poliziotto perbene o da una comunità scolastica solidale e pulita, è una bella metafora anche per le Società pseudo ricche come la nostra, dove ogni giorno, complice la politica e modelli etici inesistenti, si assiste al peggio del peggio. Da vedere, prima che Hollywood se ne appropri. Inevitabilmente

 

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