In Rete trovate mille considerazioni sull' udienza dell' "incidente probatorio" stamane a Pavia e che riguarda l'eventuale conferma, che poi c'è stata, dell'analisi tecnica sul dna trovato sotto le unghie della povera Chiara. L'episodio sgradevole - la richieste di fare uscire Alberto Stasi dall'aula - è stato fomentato dal difensore di Marco Poggi, il fratello. Persona sgradevolissima, l'avvocato, con un sorrisino ebete, che prima dell'ingresso il tribunale ripeteva il mantra di "c'è un solo colpevole". Intanto difende una persona che teoricamente non ha fatto nulla, e che però nessuno sa dove sia. Forse a Mestre, forse in Belgio. Mah...
Quello che però voglio sottolineare è che, leggendo il riassuno Google - mettete "ultima ora" e si capisce - i vari canali, seri e meno seri, hanno dato il peggio di sè con frasi reboanti quanto fasulle, le solite illazioni, l'apoteosi del dubbio sempre e comunque. Un po' come certi opinionisti tv che ben conosciamo. Il fatto, però, è che sono in pochi a rispettare un essere umano - lo considerate ancora colpevole? - che dal 13 agosto del 2007 piange la morte della sua ragazza, della sua complice negli affetti di due adulti, nella voglia di crearsi un futuro assieme o forse no, ma poco importa. "Rispetto" è una delle poche parole che mi piace sempre.
Come sapete, io una mia idea me la sono fatta, circo mediatico o meno, sulle schifezze di Garlasco. I primi colpevoli però - e verrà fuori - sono i genitori di almeno tre famiglie, che hanno tollerato, negato e secretato le malefatte dei loro figli...
La foto "rubata" online a "Leggo", molto professionale, è di Alberto Stasi oggi a Pavia
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