La forza della musica, l'intelligenza dell'essere, lo spirito dell'apparire. Il sacrificio...

IL MIO PODCAST (DI PROVA TECNICA. COME SE NON CI FOSSE... )

BENVENUTI NEL MIO MONDO

fatto di parole che sono immagini e immagini che sembrano parole. Questo sito fa il “punto e a capo” sulla mia cinquantennale vicenda artistica, che sta cambiando pelle pur conservando al sicuro quella precedente, che non credo abbia scadenza. Il Web è diventato la mia dimensione, le mostre fotografiche il mio braccio armato. So che non sono solo: siete in tantissimi. Cominciate il viaggio da dove volete. Tanto si arriva sempre nello stesso porto. Sicuro.

ULTIME NOVITA'

Voglio ringraziarvi di cuore, perché il sito sta andando oltre le più rosee previsioni, e siamo solo all'inizio! L'indicizzazione delle pagine procede bene, e il provider Webador sta offredo un supporto Seo in automatico di grande valore. Il numerosi contatti portati in eredità dal vecchio ".com" ora sono patrimonio comune. Più forti saremo e migliore sarà la storia!

ABBIAMO SUPERATO I 600 ARTICOLI INSERITI!

Editoriale

Smartporn e Scuolablitz

La prima la risolvo veloce. Che Gnazio si sia schierato con le signore messe alla berlina mi fa un po' ridere, se penso ai suoi figli (uno meno, ai tempi delle irruzioni a casa Vecchioni; l'altro con una denuncia di stupro di gruppo che credo stia ancora in piedi) e alle prodezze dell'uomo-busto che ha in casa, noto fedrifago diuturno. Il "revenge porn" è noto da anni, e la pubblicità comunque fatta a quel gruppo di gentiluomini mi sembra solo pruriginosa... Aggiungo che la mia svolta nudista sul sito "brunomarzi.eu" è solo ed esclusivamente fatta (per ingolosire... ) con mio materiale realizzato professionalmente in una struttura senza mercimonio sessuale. Vive la différence!

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La Caduta dell'Impero Gioggiano...

Non accadrà in poco tempo, purtroppo, e i danni saranno ancora rilevanti. L'intervento-fiume di Gioggia Meloni al Meeting di Comunione e Fatturazione (di comunione non è rimasto più nulla) a mio parere ha segnato un punto di non ritorno. Per prima cosa, erano parecchi i posti vuoti ai lati (e un osservatore attento li notava) e gli applausi (questo si notava di più) erano assolutamente settoriali. Nelle file in penombra c'erano molte facce incazzate. Perché? Ci avrà messo del suo l'asino legaiolo che l'ha preceduta (non pervenuto. Leggerò) ma che un gruppo di ascolto granitico come quello del Meeting si sia parzialmente stancato indica che anche i "fatturatori" ne hanno le balle piene di un Governo ignorante e fascista.

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Pare che mi tiri ma sono agli sgoccioli...

Ma cosa avete capito, testine? Mi riferisco alle immagini di belle ragazze discinte, ancora prese dal Mi-Sex dei primi anni Duemila! Ho fatto una nuova selezione di ottanta, che ho messo appunto qui sotto anche per festeggiare un grande successo e ormai arrivato a seicento articoli, più tutto il resto. E nel "resto" ci sono le foto di cui sopra, che tra un rocchettaro e l'altro ci stanno bene. Staccano, come si dice. Buon divertimento, insomma, e parlate sempre bene di me, rispettosissimo con queste professioniste dell'esposizione epidermica (ahimé... ) e con la libertà delle ragazze a fare come meglio credono senza essere giudicate oltre il lecito o il reciproco sfottò con i maschietti. Come ho già detto, solo una quindicina di anni fa esisteva un idem sentire che alla guerra preferiva altro...

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Pronto a sfidare tutto il Consiglio dei Ministri...

Il Primo Maggio del 1996 è stata, per così dire,una bella giornata. Io e la Ade, non ancora sposati per poco, eravamo a Modena, nella palestra dell'Accademia militare famosa in tutto il Mondo. Quel giorno vinsi il Trofeo Unuci di spada, gara importante perché nella parte finale a 15 stoccate fu nobilitata da allievi ufficiali del Pentathlon Moderno in procinto di andare alle Olimpiadi di Atlanta. In finale vinsi appunto su uno di questi allenatissimi olimpionici.

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Dobbiamo tenere vivo il senso dell' orrore

Il collega Andrea Malaguti si alza presto la mattina. O va a dormire molto tardi. E' lui che redige la newsletter che ogni mattina mi inoltra La Stampa. Il titolo gliel'ho rubato, e lui stesso faceva riferimento addirittura al Vangelo di Matteo, e siamo molto lontani dal Deuteronomio. «Oportet ut scandal eveniant», cita.

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Il Meeting della vergogna

Gli chiamavano "quelli di Comunione e Fatturazione", non senza molte ragioni, comprese le macchinazioni di molti politici, ministri, assessori , vescovi, arcivescovi e cardinali. Io, i padiglioni della Fiera di Rimini li ricordo d'inverno, quando si andava a fare la famosa "garona" di scherma con centinaia di atleti. Poi sono arrivati loro. Occupazione militare a fine agosto. Sfilata della peggio Italia. Qualche giovane cattolico ancora ci crede, a questi "formiconi" del consenso politico-religioso. Io non li sopporto. Sono lo specchio della Societé des Affaires disumana proprio perché paludata di falsa religione. Il vedere tutti i personaggi di questa Destra ignorante e fascista (prima i democristi) in parata mi dà il voltastomaco. Aveva ragione Zucchero che, invitato "live" per il suo grande successo, a sorpresa e di nascosto come bis fece la "Libidine... " con tanto di musicisti travestiti da preti...

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Gli ultimi articoli in archivio

Il Festivalbar parte da Ascoli Il Gazzettino 1994

Ascoli PicenoNOSTRO SERVIZIOPiazza del Popolo, alle due del pomeriggio, è deserta. Al bar, con cortesia, ci dicono che "la piazza sta per chiudere". Il sole picchia forte, i mezzi della Nettezza urbana stanno tirando a lucido l'affascinate "set" del Festivalbar '94. Sembra l'allestimento di un concerto di musica classica, e non un "pericoloso" spettacolo "rock". Si sa: i ragazzi si entusiasmano, scherzano, sudano e spingono, ma è tutto. La civiltà dei nostri ragazzi, siano ad Ascoli Piceno, Verona o Marostica, è buona garanzia per cose più importanti di una serata di musica leggera. Ascoli Piceno, ieri sera e stasera (in onda il 31 maggio e il 7 giugno su Italia Uno) ospita con grande civiltà lo spettacolo di Vittorio Salvetti and Son, nel senso del figlio Andrea.Cento minuti a puntata, pubblicità compresa, presentano il meglio della produzione discografica per l'estate, con un' incursione anche nelle "prove" per il tour di Ramazzotti, Daniele e Jovanotti. Ieri sera è toccato ai Vernice, con "Quando tramonta il sole", a Tozzi con "Io muoio di te", ma anche all'incontenibile Fiorello con "Il cielo", la canzone portata al successo da Renato Zero. Federica Panicucci - la più "pettinata" dagli italiani - e Amadeus - un sorriso sponsorizzato da Colgate - hanno cucito con simpatia interpreti e canzoni, liberati dai "tormentoni" pubblicitari, risolti con "special" registrati a Ibiza: le famose "tele offerte".Ecco, allora, che gente come Lucio Dalla può cantare "Don't touch me" senza il logo di un deodorante sullo sfondo, e così Mango con "Giulietta" (non è il pezzzo più bello dell'album, secondo noi) e Baccini con "Lei sta con te". Mai come quest'anno il cast del Festivalbar è stato sì scelto con criteri di promozione discografica, ma anche con attenzione alla qualità degli interpreti. Uno spettacolo senza "fuffa", insomma. Prova ne è che dall'Islanda è arrivata l'emergente Bjork, con "Big time sensuality", mentre la sezione "balla che ti passa", Fiorello a parte, è stata affidata ai Cappella, con "Move on baby", a Jam & Spoon, con "Right in the night" e ai D:ream, con il remake di "Things can only get better".Piazza del Popolo in festa, così come i ragazzi di Ascoli, hanno fatto coro al finale di Edoardo Bennato, con "In nome del popolo italiano". Salvetti, che ha messo una pietra sopra la querelle sull'Arena di Verona, almeno per questa edizione, trova la voglia e il tempo per scherzare sul Disco per l'Estate, presentato e coordinato da Cecchetto. Il music-maker milanese è già nel mirino della critica, reo, nella migliore delle ipotesi, di mettere in piedi per Raiuno una brutta copia del Festivalbar. Commenta Vittorio, tra il serio e il faceto: "Claudio mi ha promesso che non copierà le inquadrature del regista Egidio Romìo, e che le luci verranno disposte diversamente. So che non sarà così, perché, alla fin fine, anche lui ha il mio "senso dello spettacolo"... ".Bruno Marzi

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Vittorio Salvetti presenta Il Festivalbar senza l'Arena Il Gazzettino 1994

MilanoNOSTRO SERVIZIOVittorio Salvetti è un prammatico, non un polemico. Il Festivalbar numero 31 è varato. Partirà da Ascoli Piceno, sabato e domenica prossimi (Italia 1 il 31 maggio e il 7 giugno) passando per Lignano Sabbiadoro, il 6, 7 e 8 luglio (in onda il 12, 19 e 26 luglio) per finire a Marostica il 3 settembre (in tivù il 5 e 6 settembre). Presentano Federica Panicucci e Amadeus, con l' "intromissione" simpatica di Fiorello. La regìa } di Egidio Romìo, la direzione artistica di Pippo Abbà. "Pillole" a pioggia tutti i giorni ("Che fanno tanto bene alla discografia", commenta Vittorio) con Andrea Salvetti che, da quest'anno, è anche co-organizzatore con papà.Commenta il patron: "Sono certo che si tornerà in Arena, il prossimo anno. Non ci sono più scuse. Commercianti, esercenti e il pubblico ci reclamano; in pochi giorni, e spontaneamente, i ragazzi delle scuole di Verona hanno raccolto novemila firme. Staremo all'interno dei 60 giorni di utilizzo della struttura, anche perché siamo uno spettacolo che riunisce le famiglie, anche se siamo stati definiti dalla Sopraintendente ai Beni culturali "spettacolo rock". La stessa scusa, cioè di fare "rock duro" ha chiuso in passato le porte del teatro Romano a David Byrne... "."La piazza degli scacchi di Marostica, confermatissima come la partenza dalla piazza del Popolo di Ascoli, in cui i Tir non sono mai entrati, ci riserverà un trattamento speciale, in concomitanza con i festeggiamenti per i 40 anni della storica Partita a scacchi. Ci saranno undicimila posti a sedere e tribune coperte, in una cornice di luci e palazzi di grande suggestione‡".Scambio di gentilezze con il Disco per l'estate di Cecchetto a parte ("Quando va in onda lui noi ci fermiamo, così come per i Mondiali. Per il resto, è lui il vero mago, anzi il "magone" della musica italiana!‡") Salvetti è fiero dei presentatori confermati ("Una scoperta e una conferma dalla Panicucci. Amadeus non ha fatto rimpiangere Cecchetto, che sarà presente alla finale, e piace molto ai giovani") e del cast messo in piedi: "Dalla e Arbore erano due miei vecchi "sfizi". Ci saranno gli artisti "dance" del momento, per animare la piazza, accanto alle novità italiane e a pochi stranieri ben selezionati, come Bjork e Tori Amos, con il ritorno di Roxette e Miguel Bosè. Via via, arriveranno anche i Pretenders e, forse, tornerà Bryan Adams che, due anni fa, proprio ad Ascoli, ottenne un successo clamoroso. Chi vorrà canterà dal vivo, sulle basi. Per quanto riguarda il trio Ramazzotti-Daniele-Jovanotti, aspetto che risolvano i loro problemi logistici, ma sono certo che, se possibile, ci saranno".Per il finale di Marostica Vittorio è lapidario: "Solo le grandi vedette dell'estate: tutte. L'idea di quest'anno è di fare un cast "aperto", che terrà conto delle indicazioni delle radio, delle vendite, e di quei dodicimila juke-box ancora in attività, più i quattromila cd-box e i video-box che troviamo nei bar. L'idea iniziale del Festivalbar, dunque, è ben viva e radicata".Bruno Marzi

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Fazio, unica certezza a Sanremo Il Gazzettino 1998

MilanoNOSTRO SERVIZIOFabio Fazio presentatore del prossimo Festival di Sanremo (dal 24 al 28 febbraio '98) è l' unica certezza della Rai in mezzo a tanti sussurri e grida. Con lui ci saranno Orietta Berti, nel ruolo da definire di controparte, e, ad ascoltare le ultime notizie del "borsino" televisivo, Alessia Marcuzzi e Natalia Estrada nel ruolo dell' "eterno dilemma: bionda o mora?". Perfettamente in piedi le ipotesi di Venditti, Ramazzotti e forse Dalla superospiti, con Arbore in forse, in gara tornerà Enzo Jannacci, con il figlio Paolo nel ruolo di direttore d' orchestra. Se nell' 89 il popolare "dutùr" della canzone italiana approdò all' Ariston "per amicizia e stima nei confronti di Aragozzini", presentando un brano non facile come "Guarda la fotografia", questa volta la musica dovrebbe essere completamente diversa. Si parla di un' idea brillante e divertente; magari, aggiungiamo noi, con l' ufficiosa complicità del premio Nobel Dario Fo.I dubbi sulla conduzione del popolare presentatore di "Quelli che il calcio", e sulla presenza del suo staff al Festival, sembrano più un "gioco delle parti" per creare interesse attorno alla manifestazione (e magari far dimenticare la concorrenza dicembrina di Baudo e Red Ronnie) che una reale impasse della Rai attorno alla manifestazione più seguita dell' anno. Anche le scelte dei cantanti in gara, che verranno ufficializzate il 21 dicembre, parlano in favore di nomi non stellari ma di buon livello, come Antonella Ruggiero (vinse nel '78 con i Matìa Bazar) e dei Neri per Caso. Mai come quest' anno, però, le sorprese potrebbero arrivare dai "laureati" di "Sanremo giovani", a partire da Annalisa Minetti, Paola Folli e Taglia 42. Molto dipenderà dalla qualità delle canzoni inedite che presenteranno.In casa Mediaset, invece, ribadiscono che la loro "Festa del disco", con Baudo e i mini-show di artisti famosi "nasce per la necessità dell' industria discografica di promuovere i prodotti in vista delle Festività". A muoversi per prima, però, è Tmc. Red Ronnie presenta e Adriano Aragozzini (corsi e ricorsi) organizza "Star Festival", il 4,5 e 6 dicembre, alle 20.40, in diretta eurovisione dallo "Sporting" di Montecarlo, presenti tra gli altri Paoli, Arbore, Cocciante, Elio e le Storie Tese, Ambra, Anna Oxa e Mireille Mathieu. Nella speranza, ovviamente, che trasmettano buoni film da qualche parte.Bruno Marzi

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Problemi di vista e udito (e pure di comprendonio) FB 2024

Bisognerebbe chiedere aiuto all'amico Di Meglio figlio di Di Meglio (ciao Shishì! Stammi bene e vivi in eterno). Lui di guarigioni della vista se ne intende. E dire che sarebbe semplice, se solo lo si volesse. Ieri sera ho letto un post che mi ha intristito. Ci sono amici della mia generazione (quelli che consideravano noi del Pci come mammolette) che poi si sono riciclati in attività "borghesi" e anche con successo. Meglio per loro. L'imprinting cazzone però è rimasto.. Ebbene, questi dava del "fascista" al povero Zelensky, mentre sempre per lui Putin è semplicemente "il presidente della Russia". Sperando che per lui Netanyahu non sia solo il primo ministro di Israele (ma so che giustamente è pro Palestina). Questa mentalità paleo-sovietica è veramente triste e tragicamente illogica.

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Ahi, ahi, ahi Carmencita! FB 2021

Prologo. Poche ore fa Carmen Consoli ha finalmente portato a buon fine la festa per i suoi venticinque anni di carriera, che causa covid sono diventati ventisei. Ma fa niente; come per le Olimpiadi. Per la circostanza, io e un collega milanese chiediamo il pass foto a un'agenzia romana. L'ok ci viene dato solo poche ore prima. Diciamo "no, grazie" a un altro impegno e andiamo speranzosi a Verona, località Arena. Spettatori presenti: seimila.Epilogo. Ritiriamo il pass all'arcovolo da simpatiche addette veronesi. Una volta entrati, scopriamo che trattasi di sole tre canzoni iniziali. Il fatto è che Carmencita ha una ventina di ospiti cantanti e parlanti, ma ovviamente dalla quarta canzone in poi... Nessun responsabile dell'agenzia che ci ha accreditati si presenta. Nessuna spiegazione. L'unica ragione per la quale eravamo partiti dalla Lombardia, che è quasi casa mia, era legata ovviamente alle immagini degli ospiti con la Consoli. Niet, nisba.Ci chiediamo cosa uscirà domani sui quotidiani. La solita foto gratuita delle prove? O peggio?Vi risparmio altri aspetti degradati del nostro (ex) mestiere e metto a fare buon peso due immagini della serata per la simpatica sicula. Che ho praticamente visto nascere, musicalmente. Ma questo conta poco assai.Una brutta storia e una cattiva abitudine di mancanza di rispetto. Esattamente come ante Covid. La storia non insegna e l'alterigia rimane.

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Philadelphia: la colonna sonora Il Gazzettino 1994

MilanoNOSTRO SERVIZIOE' nei negozi da oggi la colonna sonora del film "Philadelphia", attesissima pellicola interpretata da Denzel Washington e Tom Hanks, con la reg\a di Jonathan Demme ("Il silenzio degli innocenti"). Si tratta di un film speciale, in cui, per la prima volta da parte dei grandi produttori di Hollywood, si parla di Aids in maniera estremamente esplicita, utilizzando al meglio la grande capacità coinvolgente dei "media".La storia, infatti, tratta della lotta legale di un giovane avvocato malato, nei confronti dei pregiudizi della società e della conseguente solitudine degli "appestati". Si parla di numerosi Oscar "in pectore", di un clima differente nei confronti di una malattia che proprio tra i beniamini dello spettacolo, da Rock Hudson in poi, ha mietuto tante vittime.Film importante, colonna sonora adeguata, supervisionata dallo stesso Demme, tanto per non lasciare nulla al caso. Ecco che si risvegliano giganti assopiti, a partire da Bruce Springsteen, che propone "Streets of Philadelphia", inedita ballata molto in linea col suo migliore passato. Per il Boss si tratta dell'antipasto, in attesa di grandi novità, previste per la fine di quest'anno.Peter Gabriel, recente fautore della nuova tecnologia "cd-rom" (per ora solo su Apple Machintosh) con un cd interattivo molto bello, si tuffa nella "Lovetown". Il brano è molto raffinato, complice la co-produzione di Daniel Lanois. Anche l'ex Genesis offre un inedito come anteprima di un nuovo album, che non dovrebbe far attendere i fan per i canonici tre-quattro anni, come nel caso di "Us", ferma restando l'uscita di un "live" registrato anche in Italia, con tanto di "video".Si risente Sade, nuovamente in clima "jazzy", come nelle ottime origini discografiche, per "Please send me someone to love", mentre gli Spin Doctors, band molto alla moda in questo momento, non si sforzano più di tanto, proponendo una buona "cover" di "Have you ever seen the rain", grande cavallo di battaglia dei Creedence Clearwater Revival.La canzone più bella, però, senza nulla togliere a cotanto "parterre des rois", ci sembra proprio "Philadelphia", in cui Neil Young, complice un mix di pianoforte e orchestra (archi, in particolare), ha saputo e voluto ricreare un clima d'altri tempi, Beatles docent, misto di drammaticità e speranza. Al centro dei testi, per tutti, c'è il ritratto di tante solitudini, all'interno di una metropoli, Filadelfia, che tutti giudicano "la città dell'amore" per eccellenza.Chiude l'album "Precedent", brano strumentale composto e diretto da Howard Shore, mentre lo completano le performance di Pauletta Washington, Ram, Indigo Girls e Maria Callas, ne' "La mamma è morta", dall'Andrea Chenier di Giordano. Fatto raro, quindi, per "Philadelphia" si può parlare di un vero album di belle canzoni, e non della solita accozzaglia di nomi famosi, tanto per vendere.Bruno Marzi

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Brian Ferry intervista Il Gazzettino 2002

MilanoNOSTRO SERVIZIOA trent' anni dall' esordio con i Roxy Music (Amanda Lear fotografata in copertina) e a venti giusti dall' ultimo album della formazione di "Love is a drug", nonché pochi mesi dopo il trionfale tour "reunion" di MacKay, Manzanera e Soci (ci sarà un dvd a maggio e poi forse un "live": 40 concerti registrati) è Brian Ferry a rilanciare totalmente il discorso sia con il nuovo album "Frantic", con la presenza come autore e produttore di Dave Stewart degli Eurythmics, due rivisitazioni di Dylan e omaggi filmici vari, sia con un tour (a Roma il 30 luglio, il 31 da definire). E con una speranza che potrebbe già essere quasi una certezza per il 2003: ritrovare nella band come tastierista Brian Eno, già nei primi due dischi e poi sbizzarritosi in varie attività creative (regista per gli U2 di "Zooropa"). Nei prossimi giorni sentiremo anche il suo parere, visto che sarà in Italia per un breve tour.Ferry, nella solita forma "olimpica" (ha poco più di cinquant' anni) ci parla proprio dell' incontro con Eno per "I tought", di cui è coautore, e "Goddess of love", in cui ha suonato: "Ci siamo sentiti per la prima volta circa tre anni fa. Lui stava a San Pietroburgo. L' ho raggiunto; abbiamo fatto lunghe passeggiate, e parlato molto. Lì è nata la canzone, e poi non ci siamo più persi di vista". "Frantic", "frenetico", è anche il titolo di una canzone che poi non è entrata nell' album. Spiega Ferry: "Dopo "As time goes by", che era un omaggio alla musica americana degli anni Trenta/Quaranta, volevo fare un disco più rock, anche se nel casseto ho anche l' idea di un album per solo pianoforte e voce. Il tour con i Roxy Music è arrivato alla metà della nuova produzione, ed è stata una specie di vacanza creativa che mi ha permesso di rivedere il materiale già scritto, togliere ed aggiungere"."it's all over now, baby blue" e "Don't think twice, it's alright" sono i due omaggi a Dylan. "Mi piacciono diversi stili di musica - dice Ferry - e amo svariare dal blues ai classici di Sinatra o Elvis, al rock. Mi piace particolarmente il primo Dylan. Non lo conosco personalmente; credo che abbia profondamente rinnovato il linguaggio". Sulla Monroe, i riferimenti filmici in genere di diverse canzoni originali, scritte dallo stesso Ferry o in coabitazione con Stewart, Brian ha un ricordo personale: "Io ho vissuto una dura infanzia in un paese di minatori nel nord dell' Inghilterra. Mia madre faceva il thè per il proiezionista della sola sala cinematografica. Così io e mia sorella, un po' come il personaggio di "Nuovo cinema Paradiso", siamo cresciuti a pane e cinema. In questo senso Marylin è un' icona imprescindibile".Brian Ferry, ieri dalla Ventura per "Quelli che il calcio", tornerà appunto a fine luglio con la sua band. E conclude: "Il tour sarà un po' la continuazione di quello con i Roxy, perchè alcuni musicisti e collaboratori, come il batterista Bobby Irwin e il chitarrista Chris Spedding hanno suonato anche nell' altro tour. Il futuro? Chi lo sa... Pere adesso ho un anno davanti da dedicare alla promozione di questo disco. Chiudere la porta ai Roxy music però è sbagliatissimo. Il tour è stato di alto livello, anche perchè le condizioni tecnologiche, dopo vent' anni, erano decisamente migliori. Un nuovo disco non è dietro l' angolo, anche perché dovremmo trovare il tempo di ascoltare e scegliere tra i 40 concerti registrati per il "live", compreso quello molto caldo di Milano. Anzi, se qualcuno ci vuole dare una mano... ".Bruno Marzi

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Ibrahim Ferrer intervista IL Gazzettino 2000

Non è solo Carlos Santana a vivere una seconda giovinezza artistica. Il pirotecnico imporsi, a livello mondiale, del suono latino-americano, caraibico, o tex-mex che dir si voglia, ha riaperto giochi chiusi addirittura da quasi quarant' anni. Storie vere e quasi leggendarie. Nel 1962 Ibrahim Ferrer, che all' epoca aveva 35 anni, era in tournée europea con un gruppo di musicisti cubani. "Fummo colti di sorpresa dalla "crisi dei missili", e il mio sogno di girare il mondo come musicista si infranse". Prima di tornare in auge grazie al film di Wim Wenders "Buena Vista Social Club", e all' intuizione musicale di Ry Cooder e Nick Gold, il grande cantante cubano di "son", con una certa ragione definito "il Nat King Cole di Cuba", per la sua capacità di creare forti sensazioni con la bella voce, ebbe momenti di grande sconforto. Lo stesso Cooder ricorda di averlo trovato mentre faceva il lustrascarpe; anche lui vittima del "periodo especiàl" a causa dell' embargo Usa."Mi è stata data una seconda grande occasione - dice - e ho finalmente dato un senso al mio destino di artista giramondo. Ho la salute e una grande voglia di vivere. Sto già preparando un nuovo album, e parteciperò alla seconda parte di "Buena Vista Social Club" con tutti i vecchi amici". Gli amici sono, naturalmente, il pianista 81enne Rubèn Gonzalez, vero fenomeno in bilico tra salsa e jazz, "mano" caldissima sui tasti e tecnica da concertista. "Il primo ad arrivare e l' ultimo a smettere di suonare", ricordano i presenti alle registrazioni cubane con Cooder. Anche Gonzalez se l'è passata brutta prima del grande "recupero" umano e culturale di tre anni orsono. Creduto finito a causa dell' artrite che gli riduce la mobilità, per dieci anni ha dovuto mendicare un pianoforte nelle scuole di danza e sportive dell' Avana, non possedendone più uno proprio in casa.Il "miracolo laico" istigato da Wenders e Cooder ha ritrovato musicisti dalle capacità tecniche intatte, se non migliorate, come nel caso della cantante Omara Portuondo, la più giovane della compagnia, e del mitico Compay Segundo, 93enne perno spirituale, e fisico, di tutto il progetto. Fuma sigari Avana, vuole un sesto figlio dalla giovane compagna, e ricorda che sua nonna morì a 112 anni. "Io, se possibile e se non do disturbo al padreterno, vorrei stare qui anche di più!", dichiara sorridendo l' autore del "Chan Chan". Miracolo nel miracolo, tutti i protagonisti del film "collettivo" attualmente posseggono una propria orchestra, e girano freneticamente il Mondo. Sono passati tutti in Italia, recentemente, ottenendo un enorme successo di pubblico. E' solo voglia di "Caribe" non inquinato dal business commerciale dei "nuovi eroi" Ricky Martin E Enrique Iglesias, o c'è di più?"Se fossi capace - conclude Ferrer - canterei anche il "rap"!... La musica è bella perché non ha confini, e non esistono mode e generi, ma solo bravi musicisti. Comunque, ho già un bel daffare con il son, la salsa, il merengue e tutto quello che si può cantare proveniente dalla mia terra. Continuo ad andare avanti e a fare progetti. Credo che mi sarà concesso il tempo necessario per portarli a buon fine!".Bruno Marzi

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Il tennis è in mano a Bisti Rossi...

Sky, assieme a Supertennis, trasmette gli US Open. Più volte ho sottolineato la fastidiosa pochezza dei commentatori: in questo caso tali Bisti e Rossi, appunto. Gente presa nei peggiori circolini tra gli incapaci. Però sono presuntuosi; si sentono telecronosti di calcio, ma non gridano come ossessi. In comune, però, sparano cazzate cosmiche. Quando si capisce quello che dicono, perché tendono a biascicare parecchio le parole. Sto seguendo Elisabetta Cocciaretto che, dopo un inizio sfavillante, sta per finire a gambe all'aria contro una mediocre russa con passaporto kazako, la Putintseva. Il commento è da audiolibro: Il vocabolario si ferma a non più di cento parole. In compenso, la conoscenza delle lingue... pure, con la solita e brutta tendenza a inglesizzare tutto. E così la tennista russa si ritrova pronunciata con l'accento sbagliato (Putìntseva e non giustamente Putintsèva) perché anche se cambia il passaporto non cambia la grammatica. Come sapete, l'alternativa è azzerare il volume o mettere "lingua originale". La "Coccia" si è risvegliata, e l'avversaria ha rotto la racchetta. Alla russa...

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"Più meglio"... (ancora di più)

Le assurdità da rigaccia blu lunga tre chilometri sono spesso divertenti. Oggi non posso che sentirmi "più meglio", e più ancora. E' per fortuna un ricordo quanto successo, giusto due anni fa stanotte, che mi ha visto entrare sulle mie gambe al pronto soccorso dell' ospedale Fornaroli di Magenta, e poi stramazzare sulla lettiga. Ho già raccontato: un diabolico mix di coronarie molto otturate e polmonite da pneumococco silente da mesi. Anche in ospedale se ne sono accorti dopo tre giorni. Il flusso sanguigno era al 22 per cento, con conseguente serio ingrossamento dell'atrio sinistro (o come si dice. Non so). Conciatissimo, insomma. Ma comunque con un fisico che di base mi ha permesso di recuperare al meglio. Attendo con grande ottimismo il prossimo controllo a primavera per definire alcune cosette in sospeso.

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La ferce dicotomia di Agrigento FB 2025

Questo è un fermo immagine da un breve video promozionale di quindici secondi che è veramente bello. Con la statua del passato (Empedocle?) che abbraccia il presente grazie all'onnipresente intelligenza arificiale. Bravi, veramente.

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Il visone rosa non è parente della pantera... FB 2020

Cari amici vicini e lontani… Perché i tempi erano quelli. Avevo 24 anni ed era il mio secondo Sanremo: 1979. Questo signore in pelliccia rosa è Claudio Pascoli, grande tenorsassofonista triestino. Contribuiva così al look dei Grimm. Indovinate di chi era la pelliccia?... (occorre la conferma dell'interessata o di chi ne fa le veci...). Niente conferma: era di Mara Maionchi, all'epoca stava facendo carriera in RIcordi, per poi mettersi in proprio con il marito Alberto Salerno per produrre artisti come Mango. All'epoca però era Sanremo a fare vetrina, e una pelliccia rosa e un cappello da bandolero non sminuivano il grande musicista che li portava...

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Sette più...

Questa mia foto scattata al Piccolo Teatro di Milano diversi anni fa vede Cochi e Renato assieme a Enzo Jannacci. Credo sia stata una delle ultime volte. La comicità intelligente di Ponzoni e Pozzetto deriva dal connubio fertile di menti eccellenti come Dario Fo e lo stesso Jannacci, che per loro hanno scritto molte canzoni e curato i particolari dei testi. La sintesi perfetta di questo trio-quartetto si evince anche dal fatto che le storie artistiche di Cochi e Renato (oggi ultraottantenni ma molto in gamba) sono poi proseguite da quel "Bene, bravo: sette più" ad oggi. Renato al cinema, Cochi in teatro e come scrittore. La classe forse è barbera...

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La tv guardona che non c'è più

Nel 2004 Odeon Tv mi invita, sia come giornalista sia come fotografo, all' anteprima di "Playmen Tv" in una lussuosa villa poco fuori Milano. Melanie Alyssa Moore, una bella e simpatica artista svizzera poi con velleità da pittrice di successo negli Emirati e da showgirl meno riuscita in Italia con Chiambretti e altri, ha il ruolo di coordinare dieci belle ragazze sempre svestite e spesso nude in un "reality" sì pecoreccio ma anche abbastanza ingenuo. Devo dire che il Vostro si è trovato in difficoltà a fare il serio professionista sposato felicemente, specialmente di fronte a una statuaria ragazza dell'Est, tra le tante, che ricorda un po' (tanto) la diva Sabalenka. Va detto subito: molto disinibite ovviamente, italiane e straniere, ma del tutto simpatiche e disponibili a farsi ritrarre "al meglio". Il programma, assolutamente "in chiaro" e senza alcun divieto, non so quanto durò e funzionò, anche perché nel 2004, appunto, gli equilibri televisivi erano già altri e ben consolidati. Considerato purtoppo che le belle fanciulle del programma avranno attualmente tra i quarantacinque e i cinquant'anni (credo di averne riconosciuta una con tette nuove oversize che fa la cantante al Sud) molte con mariti e prole di sicuro e mi auguro una bella vita, vogliate ricordarle così... Le cinquanta immagini che trovate nella nuova galleria vi riposeranno e, spero, renderanno più interessanti le vostre vere frequentazioni. Roba sana...

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A miracol mostrare... FB 2022

Tre anni fa, in questo splendido stadio, si svolgeva l'ennesima manifestazione di prestigio. Doveroso il ricrdo degli ebrei vittime allora dei terroristi; sacrosanta la condanna agli assassini israeliani a Gaza... (BM 2025)

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Gli "Occhi" di Finardi e Sanfilippo 1996

Finardi torna a Biella. Stasera, al teatro Odeon, alle 21 Eugenio presenta il suo circo di sentimenti, tendenti al rock, che lo pone giustamente nel gotha del miglior cantautorato italiano. E’ una propaggine del tour di presentazione dell’ album “Occhi”, che, senza clamore, si sta avvicinando alle 100mila copie vendute, grazie a canzoni come “Uno di noi”, traduzione letterale di “One of Us” di Joan Osborne, e “Sevglia ragazzi” (descritta dallo stesso Eugenio come <La continuazione di “Musica ribelle”>), ma anche come la dolce “Shamandura”.Co-autore del disco è Claudio Sanfilippo, detto “Sanfi”, che per l’ amico Finardi ha redatto il bel libro “Allo specchio” (Arcana editrice. Lire 24mila), ricco di spunti e interviste a vecchi amici, tipo “Io lo conoscevio bene”. Presente sul palco al recente “Club Tenco” assieme ad Eugenio, “Sanfi” lascia il posto in tour ai “fedelissimi” Fabrizio Consoli e Francesco Saverio Porciello alle chitarre, Roberto Drovandi degli Stadio al basso, Tiziano Lamberti alle tastiere e Ivan Ciccarelli degli 883 alla batteria.Quarantaquattro anni, milanese con cromosomi statunitensi, due figli, la rabbia generazionale addolcita dal passare del tempo e dalle disillusioni della politica, Finardi coltiva come bene prezioso un giardino di sentimenti sì legati alla quotidianità ma ancora intrisi di giustizia, senso di solidarietà, rispetto e tolleranza.<Spesso ricevo lettere di giovanissimi che mi chiedono consigli. Mi assumo così il ruolo di “fratello maggiore” che ha già attraversato quegli stassi momenti, anche se i tempi erano diversi. I ragazzi di oggi assomigliano fisicamente a come eravamo noi negli anni Settanta. Sono gli ideali che non ci sono più. Noi volevamo cambiare il Mondo; i ragazzi di oggi si accontenterebbero di un futuro meno incerto ed oscuro. Spero che abbiano fortuna>.

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Festivalbar Story ... fino al 1999 Di tutto 1999

Mi fu chiesto di redigere in poche righe il senso delle annate di ogni Festivalbar dalla sua nascita fino al 1998 compreso. Nel 1999, alla vigilia della nuova edizione, credo fosse Di Tutto che mi aveva chiesto questo box cronologico che credo possa interessare i più curiosi. Per gli anni successivi potete contere invece in numerosi articolo - e altri si stanno aggiungendo - che proseguono il racconto...

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Mi-Sex primi anni Duemila: Presentazioni e bei panorami...

Playmen Tv - reality nudo su Odeon nel 2004

Crosby, Stills and Nash Milano Arena 16 luglio 2010