La forza della musica, l'intelligenza dell'essere, lo spirito dell'apparire. Il sacrificio...

BENVENUTI NEL MIO MONDO

fatto di parole che sono immagini e immagini che sembrano parole. Questo sito fa il “punto e a capo” sulla mia cinquantennale vicenda artistica, che sta cambiando pelle pur conservando al sicuro quella precedente, che non credo abbia scadenza. Il Web è diventato la mia dimensione, le mostre fotografiche il mio braccio armato. So che non sono solo: siete in tantissimi. Cominciate il viaggio da dove volete. Tanto si arriva sempre nello stesso porto. Sicuro.

ULTIME NOVITA'

"A spoonful of sugar the medicine go down" . Non ho resistito: ogni promessa è debito. Ecco allora, anche se raffazzonato nella forma, il primo podcast, dedicato a Patty Pravo e alla nascita di "Pensiero stupendo", episodio di cui sono stato testimone e per certe cose fautore. Buona visione!

ABBIAMO SUPERATO I 660 ARTICOLI INSERITI!, 70 VIDEO E OLTRE 10.000 IMMAGINI... Ed e' solo l'inizio...

PODCAST! Artisti per davvero... 6

Editoriale

Living in the Past Brum Brum

Prendo spunto dall'attualità, con le dichiarazioni di Elkann ("Investire in America farà bene anche all'Italia") che ricordano molto certe gag antiche. "Dottò, me fa male accà e me risponde accà... ". Una cosa del genere. Le innovazioni, se non comprese come possibilità, alla fine vincono ma diventano il cimitero del passato. Come spiegato bene dal romanziere Ken Follett ne "Le armi della luce" ("The Armour of Light"), la rivoluzione industriale inglese iniziò con la meccanizzazione delle tessiture, che inizialmente provocò, alla fine del 1700, tumulti e disperazione; poi, dopo dure lotte, arrivò un lavoro più leggero e migliori salari, e meno ore al telaio. La potenza e il benessere dell'Union Jack iniziarono dopo Waterloo, a grandi linee. Tralascio i salti intermedi. Alla fine del 1800 comparvero le prime "carrozze a motore", ovvero dei landeau modificati con dei piccoli motori che facevano raggiungere circa i 25 km all'ora. Si rifornivano in farmacia, che aveva il monopolio della benzina... La gente però si ostinava a dire che le carrozze a cavalli erano molto meglio, più sicure e confortevoli. Pochi sanno che attorno al 1840 in Francia si pensava già all'elettricità per la trazione quando le città andavano ancora coi lampioni a gas. Le carrozze si trasformarono in automobili, e negli anni Venti Henry Ford incominciò a pensare a un'auto, la futura Modello T, a basso costo perché frutto della prima catena di montaggio. Anche Hitler, giunto al potere, pensò all'auto per il popolo, il cui motore fu poi all'origine del successo di Ferdinand Porsche. La nostra Fabbrica Italiana Automobili Torino, la Fiat insomma, ha una storia più audace in pieno fascismo (come Elkann da Trump, insomma) sfornando anch'essa l'auto del popolo: la Topolino. Tralasciamo tutto, e ci sarebbe da dire parecchio.

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Una bella Vita Spericolata

Ieri, per caso, una volta tanto i post di Facebook, tra una cazzata e l'altra (vi è mai capitata la pubblicità di Ali Express che vende "costumi da zoccola"?), mi hanno presentato una storia che - ammetto - non conoscevo. Una storia bella e forse solo all'inizio, e che fa venir voglia anche a un vecchietto in restauro come me di lavorare per tornare in pedana. Si vedrà.

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Marina e le bugie

Lei è Marina Berlusconi, la primogenita del Buonanima. Le bugie non sono le pastelle fritte di carnevale, dette anche chiacchere o frappe. Sono proprio le stronzate che troviamo, volenti o nolenti, sul nostro smartphone.

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La bilancia sbilanciata

Prendo spunto dallo sciopero di oggi de' "Il Sole-24 Ore" a seguito dell'intervista "supina" di Maria Latella a Gioggia, protestata dalle redazione giacché alla conferenza stampa muta della Signora degli Inganni erano già presenti due redattori. Una collaborazione casuale e indigesta. Questa la scusa. La realtà parla di un' informazione, e del sottobosco online della stessa, fortemente sbilanciata verso l'attuale regime. Tale atteggiamento ricade su ogni avvenimento quotidiano. Penso a Ilaria Salis crocifissa come "nemica dei carabinieri", mentra bastava leggere le sue parole per capire che parlava di un problema generale. Questo, secondo me - l'intepretazione sempre iperbolica e negativa - in ultima analisi ha portato, tra mille cose, all'attentato dinamitardo a Ranucci (uno che si chiama Sigfrido non è di certo un pavido... ). Fresca di giornata, aggiungo la vigliaccata del Senato che ha bloccato il processo alla Santadechè la quale, ricordo, è ben salda come Ministro del Turismo. Una cosuccia. La cronaca nera pervade i tg e alla fine si cerca sempre lo straniero "cattivo". L'amicizia con Israele resiste a qualsiasi tempesta, in maniera vergognosa. In parte siamo noi a vendere quelle armi di alta tecnologia che tempestano Gaza. Se ci sono delle proteste o manifestazioni, o sono sottaciute o sono "pericolose" ed "eversive", con gravi disordini sempre e comunque, anche se è successa giusto una baruffa. E la Flotilla senza aiuti e carica di armi, droga e alcolici? Lo scrivono giornali che usufruiscono di contributi statali, anche se non vendono un cazzo, e si limitano a titolacci e scorribande su Internet. La novità, non violenta e per questo molto temuta dai destrorsi, è che il popolo sta aprendo gli occhi; forse troppo lentamente ma costantemente. Ah, mi stavo dimenticando della Meloni cortigiana a detta di Landini. La versione osé in realtà è la meno usata. Quella più presente (giratela al maschile) indica di chi sta a corte, nel qual caso all'ombra di Trump e Soci, senza contare una cippa. Interpretazione molto più cattiva ma vera. Concludo con una battuta dialettale che mi ricorda l'arguzia di mia nonna. In piemontese, le prostitute venivano chiamate "I doni cai fumu" (le donne che fumano). Capitasse mai che Giorgia fumasse?

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Parmigiano ammuffito (non quello vero... )

Per carità. Il fatto è che il nuovo spot televisivo del Parmigiano Reggiano, in cui si vedono i bei soldi spesi per la realizzazione, ha una caduta di stile enorme nella parte musicale. Viene utilizzato uno dei brani italiani degli anni Sessanta più famosi in tutto il globo. Jimmy Fontana era uno che sapeva scrivere e cantare alla grande. "Il mondo" è uno di quei brani rimasti nell'inconscio collettivo a livello MONDIALE. Non lo dico io, ma vendite e traduzioni in tantissime lingue, e versioni di grandissimi artisti.Ebbene, seguendo non so bene quale moda (mi rifiuto di pensare a un risparmio) la canzone è stata reinterpretata in modo orribile. Sarebbe stato sufficiente utilizzare la versione originale, che avendo sessant'anni e passa dall' edizione originale, non era un grave problema di diritti. Invece, malgrado che il Parmigiano Reggiano non abbia bisogno di alcunché per primeggiare, si è scelto un tizio, tale Marco Zitelli in arte Wrongonyou. E in effetti è proprio tutto sbagliato, tutto da rifare. Io penso a quel creativo di sua nonna che si sveglia e dice: "Ideona! La facciamo fare a Wrononyou... " Capezzoli, corbezzoli! Quello che sia.. Il ragazzo è piùttosto stonato, anche con l'autotune (al prossimo podcast sul sito la canto io) e l'impressione è che sia stata fatta - come dire - in casa... Caro consorzio del Parmigiano Reggiano, rovinando "Il mondo" avete fatto un torto all'autore.

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Gli ultimi articoli in archivio

David Gilmour intervista online Il Gazzettino 2000

MilanoNOSTRO SERVIZIO"Nel corso dell' ultimo tour avevamo intenzione di suonare sotto le piramidi, in Egitto, e anche in Israele, ma poi le difficoltà erano enormi e desistemmo", racconta il chitarrista dei Pink Floyd David Gilmour, rispondendo alle domande "telematiche" dei fan. Su Internet, allora: per prima cosa. Se da una parte i vertici della Casa discografica dei Pink Floyd sono terrorizzati dal timore che brani dec nuovo cd live di "The Wall" finiscano in Rete anzitempo, dall' altra è proprio una mega-chat in due puntate di MSN, il network virtuale di Mircosoft, a proporre le interviste a David Gilmour prima e Roger Waters poi.Ecco i punti salienti dei due lunghi interventi. Gilmour: "Non uso molto Internet, anche se di recente lo utilizzo sempre di più. Di sicuro non avevo mai partecipato a una chat! Un video dei concerti di vent' anni fa? Fu tutto registrato, e Roger ha il materiale, che però non ci sembra di buona qualità. Vedremo di migliorarla con le nuove tecnologie digitali e grafiche e poi si vedrà". Il recente lavoro con Mc Cartney per il disco rock and roll? "Me lo aveva chiesto molto tempo fa. Non so se farà altro del genere. Essere stato per una sera un beatle al "Cavern" è stato indimenticabile!"."I momenti belli di "The Wall" sono stati molti, all' interno di un' operazione di alto livello. Ricordo quando suonavo in cima al muro... Il seguito di "The Division Bell"? Attualmente non abbiamo progetti per un disco o un tour dei Pink Floyd. Io stesso sono ritornato in uno studio dopo molto tempo": Arrivano le domande dei fan, sullo stile di chitarra, sugli studi Abbey Road, e sulla scelta di Bob geldof per il film "The Wall". "Non lo scelsi io come interprete ma il regista Alan Parker. Fu una buona scelta". Raccolte sui PF in uscita, magari con "facciate b" inedite? "Solo un paio di pezzi inediti, come "Vegetable man" sono usciti in bootleg da quando faccio parte della band, mentre "Sream the last scream" è precedente. Non mi opporrei se uscissero in forma migliore".Su Syd Barret. "Ho parlato un paio di volte con la sorella, e non ho notizie precise. Spero stia bene!". Sul remix "Absolutely ambient" (la sua musica in forma "ambient") Gilmour è categorico: "Non ho ascoltato nulla". Le nuove band? "Radiohead sono grandi, ma non hanno niente a che fare con noi". Un paragone coi Beatles? "Si può fare con tante band. Io mi limito ad essere un loro grande fan! D' altronde, se i miei figli più grandi hanno potuto assistere all' ultimo nostro tour, i più piccoli... preferiscono i Beatles". Sul suo arrivo nella band, negli anni Settanta: "Ero considerato "il ragazzino nuovo" solo perché avevo qualche anno in meno degli altri. Le mie idee musicali, però, vennero prese subito sul serio! A quei tempi, con i primi soldi pensai ad acquistare strumenti musicali e a sopravvivere!". Da dove arriva l' ispirazione? "Dalla mia vita, dall' amore, dai figli".Roger Waters, il bassista che nel '90 realizzò una versione ampliata di "The Wall" a Berlino, in Postdammerplatz, con tantissime rockstar impegnate, ha risposto alla chat di MSN dal suo buen retiro delle Barbados, la sera del 13 marzo. "Internet è veramente eccitante. Ho appena terminato una ricerca per trovare una lettera francese, scritta durante il periodo della Rivoluzione da Luigi XVI a suo cugino Carlo IV di Spagna... ". Ci sono voci su una versione di "The Wall" a Broadway-West End... "E' vero - replica Waters - è nelle intenzioni e qualcosa sta succedendo... Mi è stato chiesto di eseguire una versione limitata dello spettacolo in America, il 4 luglio a Indianapolis. Ho aderito perché si tratterà di un concerto gratuito"."Ho registrato 40 minuti di musica nuova a Nassau con la mia band e andrò in tour dal 2 giugno. Ho chiamato anche David per suonare nel disco, con grande piacere!", ha risposto alle numerose domande sul suo ritorno in scena. Waters confessa una predilezione per Randy Newman, meno per i bootleg sui PF. Radiohead? Non li conosco molto bene... Amo la musica classica, che ovviamente ha ispirato la mia maniera di comporre. Ascolto Puccini e Brahms". Si ripetono un po', insomma, le domande dei fan, e vi evitiamo quelle più scontate. "Credo che i concept-album siano ancora attuali, e non solo legati al "pop". Penso ai concetti della Morte e del Caos, che sono presenti nella musica dei Pink Floyd. Recentemente sono stato a Parigi per registrare una versione classica della mia opera "Ca ira", che però non porterò in scena, per adesso".Gli chiedono se crede in Dio e nella sua organizzazione del nostro destino. "No, non credo nel Fato - risponde - e penso che dalla storia del Mondo si evinca che fuori di qui ci deve essere qualcosa di più di quello che vediamo. Quando dico "fuori di qui" penso anche a qualcosa dentro di noi... ". "Vorrei che fossi qui", insomma. L' influenza della droga nella musica dei PF negli anni Sessanta? Conclude Waters; "No, penso che l' alcool, per esempio, porti solo alla disistima di se stessi. Si dice. "Il bene è nella moderazione". E' vero che molte droghe possono uccidere, e questo stato ha anche contribuito a scrivere buone canzoni... ".Bruno Marzi

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I prossimi concerti estivi IL Gazzettino 1999

MilanoNOSTRO SERVIZIOCi piace credere che il concerto che il Boss Bruce Springsteen, con la sua E-Street Band, terrà allo stadio "Ferraris" di Genova venerdì 11 giugno, sia in qualche modo anche dedicato alla memoria di Fabrizio De André, il grande poeta e musicista scomparso all' inizio dell' anno, che tanto amava il calcio, il Genoa in particolare, e sicuramente rispettava la grande "vena" poetica neorealista del rocker del New Jersey, il quale, peraltro, certamente conosceva la grande arte del cantautore genovese. E poi è sintomatica la vicinanza del carcere di Marassi, fatta quasi apposta per amplificare la forza del "messaggio" sociale e culturale dell' artista statunitense. Addio Milano ingrata, quindi; evviva gli stadi di provincia, gestiti dalle Amministrazioni comunali prive di bizantinismi "pedatorii"; evviva anche i tanto vituperati "spazi alternativi" che la fantasia di promoter indomiti escogita quando viene meno la logica e il buonsenso da parte delle Istituzioni.Un' estate musicale "un po' così" sarà comunque ottima e abbondante di nomi stranieri. Genova è per noi, insomma, che amiamo il rock; così come Udine, o l' area di Bagnoli a Napoli, o i mille rivoli di un fiume Triveneto che si chiama "Folkest". Istruzioni per l' uso, quindi. Per vedere il Boss si può scegliere tra biglietti che costano dalle 67 alle 87mila lire (più prevendita) e che saranno disponibili presso i Box Office, oppure presso le filiali della Banca Antoniana Popolare Veneta, da martedì 11 maggio fino a venerdì 14. Chi c'è c'è, insomma. Ulteriori informazioni su treni speciali (la stazione Brignole è a 100 metri dallo stadio) e quant' altro con "Infoline": 02542724. Affrettarsi.E' noto che l' appuntamento "clou" sarà con la "tre giorni" di giugno ad Imola per l' "Heineken Festival" (18,19 e 20), preceduto a Milano da "Gods of Metal", all' esterno del Forum, con headliners dal nome "pesante" come Metallica, Manowar e Motorhead. L' anno scorso l' appuntamento fu seguito da oltre 25mila "metallari doc". Luglio vedrà i tanti concerti di "Folkest", dal primo al 25, con inizio a Udine e conclusione a Spilimbergo, e i nomi prestigiosi di Mike Oldfield (unico show italiano) e Jethro Tull tra gli altri. Sempre luglio è il mese di "Monza rock", confermato il 10 e 11 luglio, dopo mille polemiche, con i "nomi" promessi di Aerosmith e Kravitz, e "Neapolis Festival", la "due giorni" di Pozzuoli, sempre con Aerosmith, Black Crowes e Creed il 12, Lenny Kravitz e Cree Summer il 13. L' occasione sarà importante anche per i gruppi italiani che nei prossimi giorni verranno selezionati da Franz Di Cioccio e da una ristretta giurìa: per chi volesse, il primo appuntamento, gratuito, è domenica 9 maggio all' Alcatraz di Milano, dalle 16 in poi.Piatto ricco di pietanze straniere, insomma. Milano concerti, Vasco Rossi e Imola a parte, presenta Beastie Boys il 13 maggio a Roma, Stereophonics il 17 maggio a Milano, Alanis Morissette il 23 giugno al Foruma di Assago, i R.E.M. allo stadio Dall' Ara di Bologna l' 11 giugno. La "Barley Arts", organizzatrice dell' appuntamento con il Boss, propone anche Kula Shaker il 13 maggio a Modena e il 14 a Milano, Scorpions, con orchestra, il 25 maggio all' Alcatraz di Milano, Jewel, in teatro il primo giugno a Milano, il 2 a Torino e il 3 a Modena. Il grande show di "Lord of dance" torna il 12 e 13 giugno al Forum di Assago (Mi), e gli attesissimi Deep Purple, in forma strepitosa, saranno in tour italiano dal 16 al 19 luglio. Uniche date fissate: il 17 al "Pistoia Blues Festival" e il 18 a Pontoglio (Bs).Il mitico Dr. John, dal 16 al 18 luglio in Italia, si esibirà il 18 a Pistoia, in quella che si avvia ad essere una delle migliori "annate" del festival toscano, che il 17, assieme ai Deep Purple, vedrà in azione il giovane "fenomeno blues" americano Johnny Lang, che il 30 luglio suonerà anche ad Arbatax, in Sardegna. Grande ritorno per Patti Smith, nell' unico concerto dell' anno, il 24 luglio a Villa Erba di Cernobbio (Co). Agosto, "rock mio non ti conosco", ma settembre, la sera del 23 al Forum di Assago, ci porterà l' atteso ritorno degli Iron Maiden con Bruce Dickinson, il mitico cantante-scrittore-schermidore.Bruno Marzi.

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Garbo intervista "Blu" Il Gazzettino 2002

MilanoNOSTRO SERVIZIONiente può essere più intrigante, sia per il critico sia per il fan, di un nuovo album da parte di un artista non solo bravo ma assolutamente autoemarginatosi dal "meccanismo" industriale della musica. Queste sono le premesse con le quali Garbo, al secolo Renato Abbate da Varese, quello di "A Berlino...va bene", "Quanti anni hai?" e "Radioclima", pubblica per la mescal "Blu", rinverdendo così, giusto a vent' anni dagli esordi, quella "via italiana" al primo techno-pop che ebbe proprio in lui il fortunato portabandiera. Sempre identico a se stesso malgrado abbia passato da un po' la quarantina, Garbo ha presentato l' album alla Fnac di Milano con un mini show. Lo accompagnava "metà" della sua band, ovvero i tastieristi Xelius e Tibe dei Sirenetta H, con i quali si esibirà l' 8 giugno a Castiglione Olona nell' anteprima del tour nei club previsto per ottobre 2002. Belli i suoni, tra le canzoni si intuiscono potenzialità di successo commerciale, tra la ballata elettronica e la "dance" lenta.Lo stile a metà strada tra Bowie e Bryan Ferry, un uso molto raffinato dell' elettrronica, musiche eleganti e testi pregnanti sono le caratteristiche di un artista ancora estremamente attuale. Garbo non fa dischi con etichette "ufficiali" dall' 88 ("Manifesti") anche se può vantare una intensissima attività discografica con il movimento di Aldo Nove, Isabella Santacroce, Tommaso Labranca e altri chiamato"Cannibali", con i quali ha lavorato moltissimo in questi anni alla sonorizzazione di poesie e a colonne sonore di film. "per la verità - confessa - quattro anni fa ho pubblicato "Grandi giorni" per l' etichetta "Fri" di Cecchetto ma per diversi motivi la cosa è passata inosservata. Per quanto riguarda "Blu" chiedo solo che il disco venga ascoltato con attenzione, e poi stroncato oppure amato... ".Il cd contiene ben 15 brani tra cui "Un bacio falso", primo singolo estratto. Spiega Garbo: "Si tratta di un disco "notturno", ostinatamente "daltonico", nato osservando un certo "Popolo della notte", gli amori, le solitudini, i piccoli problemi. E' nato tra un' ubriacatura e l' altra. E' un disco completamente mio, cresciuto con l' aiuto di ottimi e giovani musicisti, che si costruiscono addirittura gli strumenti elettronici, e con la collaborazione di Luca Urbani dei Soerba per "Migliaia di rose". Mi fa piacere essere considerato una specie di mito dai giovani artisti. Fa sentire vivo, e con la voglia di esplorare nuove strade".Bruno Marzi

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Alberto Fortis intervista Il Gazzettino 1994

MilanoNOSTRO SERVIZIOA quattro anni dall'ultimo tour, e con un nuovo album, "Dentro il giardino", Alberto Fortis si propone con una serie di spettacoli negli spazi universitari, il "Campus tour" appunto, gratuiti e serali. Le prime tappe - Veneto escluso - saranno il 27 maggio a Bologna, il 28 a Milano, il 30 a Torino (alle 17.30 nel cortile del Politecnico), il 31 al teatro Giacosa di Aosta, il primo giugno a Urbino, il 4 a Modena, il 6 a Roma, Tor Vergata.Con il 39enne musicista di Domodossola, famoso per "Milano e Vincenzo", la canzone che gli ha dato la grande popolarità, e per altri successi a cavallo degli anni Ottanta, suoneranno i "Word", la stessa band californiana con cui ha registrato il disco a Los Angeles: Court Connor alla batteria, Klaus Derendorf alla chitarra, Saverio Principini al basso, Pete Slevin alle tastiere, più i cori di Sharon e Tracy, le due belle "groupie" che accompagnano i musicisti. Manca solo - o forse c'è - il classico furgone colorato in stile hippy, con annessi "generi di conforto"... La band, in effetti, sembra uscita da un poster fine anni Sessanta, ovvero scongelata nel forno a microonde: capelli lunghi e abiti colorati, stile "Flower power", cui non si sottrae nemmeno Alberto, con un look più alla "Ultimo dei Mohicani". Fortis, artista intelligente e "fuori dal branco", ha un "groove" pi` rock che da cantautore. Di conseguenza, anche questa volta la produzione dell'album è affidata a Claudio Fabi, con Fortis già ai tempi degli esordi con la Pfm."Il "college tour" è una scommessa - esordisce Alberto, giunto all'appuntamento con mezz'ora di ritardo e tutta la tribù della band al seguito - anche perché credo di essere il primo a farlo in maniera organica. Il tutto si sposa bene con il progetto di "Dentro il giardino", un disco che tratta temi non usuali, e si arricchisce dell'interagire tra la band e me. Ho recuperato, così, uno degli aspetti del rock, che in passato ha prodotto la musica migliore".Fortis ha cambiato Casa discografica, approdando alla Virgin, non senza aver perso un anno buono, per problemi di "fine contratto". "Artisticamente - ci spiega - non ho subito contraccolpi negativi. Anzi, la collaborazione di Fabi mi ha portato, senza polemiche con i vecchi discografici, a riappropriarmi della produzione. La musica di questi anni mi ha molto deluso. Si è passati dal "dogma del contenitore" alla musica del "contenitore senza contenuto": due estremi. Io mi sono infilato nel mezzo, cercando di recuperare l'energia degli esordi. Sarà il pubblico, quello nuovo creato dal "tam tam della giungla" virtuale, quello che non si identifica col voto più o meno a destra ma con la "terapia della musica" atta a svegliare le coscienze, a dire se avrò ragione!". Romanticamente contro. In quel caso, e per gli show a venire, il biglietto sarà a prezzo pieno.Bruno Marzi

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Roachford intervista Il Gazzettino 1994

MilanoNOSTRO SERVIZIOAndrew Roachford è passato da Milano per tenere una conferenza-stampa e un mini-show al Village Rock Café, trasmesso in diretta da 101 Network. Il musicista e cantante nero inglese, leader dell'omonima band, è uno dei più bravi "performer" della nuova generazione, nata alla fine degli anni Ottanta. Tre album in sei anni sono garanzia di serietà d'ispirazione. Il recente "Permanent shade of blue" prosegue un discorso musicale molto aperto, in cui il rock, stemperato nei colori del soul, indica la strada, ma senza fare chiasso."Il suono rock - spiega Andrew - ha sempre avuto un ruolo importante nella mia ispirazione, sia in studio sia negli show. Il nuovo album, probabilmente, caratterizza maggiormente questo indirizzo, grazie anche alla quasi completa auto-produzione delle canzoni". I brani, musicalmente sempre originali, trattano di attualità e socialità, anche se Roachford rifiuta l'etichetta di artista "politico" tout court."La mia generazione - continua - è probabilmente la prima che affronta la discriminazione razziale in maniera non conflittuale. Lo spiego in "I know you dont' love me", che ricorda una chiacchierata a tavola in famiglia... Il paragone va fatto con gli Stati Uniti di alcune decenni fa, nel momento in cui i neri incominciavano ad accedere a posti di potere, e di prestigio, tipicamente bianchi. Penso ai politici, ai direttori di banca, agli uomini d' affari. In Inghilterra, questa metamorfosi sta accadendo solo adesso, perché l'immigrazione dalle Colonie è più recente".A proposito di conquiste e conquistati, i Roachford, che ricordiamo in un altro piccolo show a Sanremo anni fa, tentano ciclicamente di "invadere" musicalmente gli Stati Uniti, così come, più modestamente, stanno facendo nel nostro Paese. "Il "mercato" americano è affascinante - conclude Andrew - ma difficile da aggredire. Bisogna fare tantissimi spettacoli nei club, suonare i dischi nelle stazioni radio giuste, cioè quelle specializzate. Il nostro problema è che non suoniamo un genere musicale facilmente definibile, come il rock, il soul, il jazz o il country. Chissà, forse la nostra diversità ci consentirà di distinguerci. Siamo una band aristocratica? Non credo. E' vero che non ci lamentiamo del nostro attuale successo, ma suonare in uno stadio pieno di folla non ci dispiacerebbe di certo!".Bruno Marzi

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Fiorello live show Il Gazzettino 2003

Grazzano ViscontiNOSTRO SERVIZIOIl nuovo show di Fiorello inizia con l' immagine del presidente Ciampi durante il consueto discorso di fine anno che appare sul grande megaschermo del palco. Ovviamente il sonoro è abilmente doppiato dietro le quinte dal 43enne showman siciliano. In pratica Ciampi diventa l' imbonitore della serata. Ancora impegnato quotidianamente a "Viva Radio Due", fresco sposo della bella Susanna Biondo, raggiante sotto il palco e protagonista di un "siparietto" con bacio finale, e con lei Santo Versace, l' industriale e presidente dell' Inter Moratti, il padrone di casa Visconte di Modrone, il mitico "Fiore" ha deciso di riproporre, riveduto e corretto, lo spettacolo "Stasera paghi tu", un po' basato sul pluriosannato "one man show" televisivo, un po' sul programma radiofonico, molto sull' attualità.Così, per uno "show zero" in cui provare le novità e capire le reazioni del pubblico, Fiorello ha fatto il tutto esaurito, oltre tremila persone tutte sedute, nella Corte Vecchia al centro del pittoresco villaggio medioevale, abilmente ricostruito e meta quotidiana di turisti, nato accanto al grande castello dei Visconti di Modrone, casa in gioventù del regista Luchino Visconti. Per il tour vero e proprio bisognerà attendere qualche giorno, nell' attesa che venga stilato il calendario ufficiale.Spettacolo nuovo, dicevamo, in cui non compaiono, per ora, se non di sfuggita, i vari La Russa, Moretti, Califano e Compagnia, e che malgrado ciò dura ben oltre le due ore. Il mitico Tommaso fa solo atto di presenza per il duetto di "E penso a te". La band, con tanto di fiati e coristi, viene sempre tenuta sulla corda: si sa che Fiorello ama improvvisare. Il tentativo chiaro però è quello di monologare di più, di essere meno Valtur e più Zelig insomma. Più Walter Chiari e meno Paolo Rossi. Rosario è bravo, e sa miscelare bene i vari ingredienti. Risulta gustoso così il raccontino sull' apprensiva madre siciliana e le vacanze al mare, quello sui "tormentoni" musicali dell' estate. Notevole una versione di "50 Special" dei Lunapop che eseguita in tonalità "minore" risulta perfetta per un lamentoso Cocciante.Fiorello esegue poche canzoni veramente per intero, come l' iniziale "Tu vuo' fa' l' americano" di Carosone, "Io vagabondo" dei Nomadi, "I got you... " di Sinatra, la finale "'O Sarracino", seguita da un bis-medley molto divertente, con tutto il pubblico in piedi. Non manca poi la gag vicino a una riproduzione a grandezza naturale di Pavarotti, con multi-duetto accluso: Morandi. Vasco, Baglioni, eccetera. Fiorello, insomma, in attesa di capire quale sarà il suo futuro televisivo, se la gode in mezzo alla "sua" gente.Bruno Marzi

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La pasta Taormina di Fiorello Il Gazzettino 2000

MilanoNOSTRO SERVIZIOSi chiama "pasta Taormina" il piatto che Fiorello cucina stasera alle 22.30 a "Kitchen", il programma di Mtv-Rete A condotto da Andrea Pezzi. A dieci giorni esatti dall' esordio con Alessia Marcuzzi al Festivalbar, in partenza da Piazza del Plebiscito a Napoli, il popolare showman siciliano utilizza il programma di musica, cucina e amenità della rete musicale per parlare dei suoi primi quarant' anni, delle sue aspettative, ma specialmente della sua apprizione nel film "Il talento di mr. Ripley", ovvero, come ha dichiarato lui stesso, "... I due minuti che hanno cambiato del tutto la mia vita!".Nella pellicola diretta da Anthony Minghella il buon Rosario si ricorda dei tempi in cui faceva l' animatore nei "club" vacanzieri, e poi il cantante, e dona una particolare e ammiccante versione di "Tu vuo' fa l' americano", che gli vale la candidatura agli "Mtv movie awards", in programma il 3 giungo a Los Angeles, come "miglior performance musicale", in concorrenza con "Austin Powers 2", "South Park" e "Dieci cose che odio di te". Fiorello è già stato presente ai "golden globes", agli "Oscar" e agli "Awards BAFTA" inglesi, con grande successo personale.Stasera a "Kitchen", accompagnato da Mao e dal suo gruppo, Fiorello, oltre ad esibirsi ai fornelli come da copione del programma, ripeterà l' esibizione che gli vale cotanta candidatura, e svelerà alcuni dei segreti della sua breve ma fattiva permanenza nella Mecca del cinema, che, pare, si è accorta del suo talento e della sua presenza affabulante in maniera improvvisa quanto intensa. Rose in fioritura, insomma.Bruno Marzi

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Attilio Fini "silurato Il Gazzettino 1994

MilanoNOSTRO SERVIZIOCon tutta probabilità, sarà il maestro Magro, giovane arbitro internazionale di Udine, il nuovo supervisore delle Nazionali italiane di scherma. Anche se non ufficializzata, la decisione è stata presa giovedì mattina, nel corso di una riunione tenutasi in gran segreto a Padova. E' la città dell' avvocato Di Blasi, neoeletto presidente delle Fis, dopo aver sconfitto un grande campione del recente passato, il torinese Nicola Granieri. A Mestre, invece, tiene banco Mauro Numa, ex olimpionico di fioretto e consigliere federale.La scherma italiana vive un momento di grave crisi a livello d'immagine. Anche se i risultati continuano ad arrivare (ultima in ordine di tempo la padovana Francesca Bortolozzi, prima in Coppa del Mondo a Como) il carisma della Federazione vacilla, all'indomani della chiusura del ciclo di Nostini, eletto presidente onorario del Coni. La scherma non ha pubblico, immagine e sponsor, malgrado si tratti di uno sport bellissimo, e fondamentale per il "medagliere" olimpico.Il nuovo organigramma federale, che porterà alle olimpiadi di Atlanta '96, "scippate" poco elegantemente ad Attilio Fini, uomo-simbolo della scherma italiana nel mondo, comprenderà dei responsabili per le singole armi; nome sicuro è quello di Gianni Muzio per la spada. Attilio Fini, bolognese di 64 anni, con un palmarès di 454 medaglie vinte, tra titoli mondiali e olimpici, frena con signorilità lo sdegno per il "benservito" ricevuto all'improvviso."Mi hanno comunicato che, a partire dal 31 luglio, dopo i prossimi Mondiali, pensano di chiudere il rapporto di lavoro che ho dal 1972. A meno di ripensamenti, o di una dignitosa alternativa, me ne andrò a fare il Cincinnato, a coltivare i miei pomodori!". Impensabile. Perché non fare come Trapattoni, e ricominciare con una Nazionale estera di prestigio? "Me l'hanno chiesto più volte, in passato - ribatte con orgoglio - ma ho sempre rifiutato. Sarebbe un'esperienza interessante, se fosse solo al servizio di uno sport che amo moltissimo. Non ce la farei, però, a dare consigli per battere gente come Borella, Cerioni, Randazzo, o le ragazze del fioretto. Non posso farci niente: sono un professionista romantico... ".Partito Fini, cosa conterà l'Italia a livello di Federazione internazionale? "Per le olimpiadi possiamo contare su quanto già costruito. Come Federazione, invece, ben poco. D'altronde, è un problema che ci trasciniamo da anni. A livello decisionale non abbiamo peso, e non partecipiamo alle "commissioni" che fanno le nuove regole. E pensare che con Di Blasi vado d'accordo, ma sono altri i "burattinai". Ecco, forse mi piacerebbe rappresentare la Fis a livello mondiale. Sarebbe l'unica maniera, per certa gente, di salvare la faccia nei miei confronti". I suoi "ragazzi", quelli di oggi e di ieri, hanno già manifestato solidarietà. Un dirigente milanese va oltre: "Con Fini accanto, i nostri partivano sempre con una "stoccata" di vantaggio... ".Bruno Marzi

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Marco Balich intervista Il Gazzettino 2002

MilanoNOSTRO SERVIZIOUn veneziano va alle Olimpiadi di Atene "vincendo" senza gareggiare; Raul Bova sarà Tiberio Mitri alle prese con la sua leggenda dall' alterna fortuna: E poi una fiction su d' Annunzio, film e videoclip, tra cui quella per l' atteso ritorno di Piero Pelù ad ottobre. Tantissima carne al fuoco e una forte speranza per Marco Balich e la sua Filmaster Spa, l' Agenzia di produzione televisiva e pubblicità che sfiora i cento miliardi di vecchie lire di fatturato, o 50 milioni di euro, e che recentemente, all' interno di una malcelata crisi del settore pubblicitario e produttivo, un' indagine Nielsen ha messo al primo posto per incremento, il 12 per cento, tra le Aziende di settore.Spiega Balich: "Proprio ieri, e sapremo il risultato tra due settimane, con la neonata "K events", che si occuperà anche dell ripresa di "sport estremi" e dell' America's Cup con il team Luna Rossa-Prada, siamo andati "alle buste" per l' assegnazione di un appalto prestigioso: le cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Atene 2004, un affare da 30 milioni di euro per cui siamo l' unica azienda italiana in gara. Lo dobbiamo alla stima raccolta all' interno del Cio con i sei minuti dedicati a Torino 2006 all' interno della cerimonia di chiusura a Salt Lake City, dove Elisa suscitò molte polemiche con l' Inno nazionale in versione jazz". Quelli della Filmaster ci credono veramente, malgrado la sfida sia contro "colossi" mondiali del settore. "Noi - spiega il presidente del gruppo e socio di Balich Sergio Castellani - offriamo la massima qualità ad un prezzo competitivo, nell' interesse dei nostri clienti".Morale, dopo le deludenti, ma non per colpa loro, esperienze con Rete A di Peruzzo (l' appalto di Viva, la tv musicale tedesca) e La7 (programma ridimensionato per le note ragioni) "Clip" torna al primo amore dei videoclip, producendo tra gli altri il recente Jovanotti, Renato Zero e il nuovo Piero Pelù, registrato nei prossimi giorni in un teatro milanese. Molti i progetti su "format" originali. Ancora Balich: "Prepriamo il ritorno di Andrea Pezzi con un "infonment", intrattenimento con Informazione, e un quiz sul sesso condotto dalla Panicucci. E poi due fiction per il 2003. La prima intitolata "Aelis e D' Annunzio", con la collaborazione della fondazione "Il Vittoriale", sul rapporto tra il Vate e la sua governante-amante per quarant' anni. La seconda, "Faccia d' Angelo", ci ha fatto opzionare Raul Bova per la parte del pugile Tiberio Mitri. Sarà anche una storia d' amore. Per questi e altri motivi da oggi è con noi Giuliano Borsari, ex braccio destro del produttore televisivo Bibi Ballandi". L' attualità dice che il 6 luglio verrà registrato il "Mountain project", con Onu e Unicef in collegamento tra la Val di Non e Katmandu, dove Stefan De Mistura assieme a un gruppo di bambini scalerà simbolicamente la Montagna della Pace.Bruno Marzi

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Sanavio e il Festival che arriva Il Gazzettino 2004

MilanoNOSTRO SERVIZIOGli "accoppiamenti" dei cantanti per Sanremo? Arrivano conferme, certezze e poi parziali smentite. La verità è che molti cantanti si presenteranno da soli, vuoi per il timore del confronto con "mostri sacri" stranieri (i veri esordienti) vuoi per scelta artistica. Il manager veneziano Francesco Sanavio, che già nel '90 "salvò" il Festival numero quaranta portando in gara tra gli altri Ray Charles e Dee Dee Bridgewater, si sta muovendo Oltreoceano alla stessa maniera per il Sanremo targato Renis/Ventura. E ci conferma Omar Pedrini con Keith Emerson ("Una canzone bellissima, e Keith suonerà il piano grancoda") Andrea Mingardi con i Blues Brothers ("Un brano molto soul per musicisti eccellenti") e i veneziani DB Boulevard assieme all' ex bassista dei Rolling Stones Bill Wyman and Rythm'n Machine. E poi annuncia Danny Losito con le spagnole Las Ketchup, "in versione coriste di lusso".L' ufficio stampa di Losito, da noi subito interpellato, però smentisce: "All' 80 per cento sarà "no" per scelta artistica. Danny e Neffa correranno da soli". Sembrano tenere le accoppiate Morris Albert-Mietta e Massimo Modugno-Gipsy Kings. "Non ci sarà molto altro - aggiunge comunque Sanavio - perché i brani e gli artisti hanno una struttura precisa, e la scelta di accoppiamenti sì prestigiosi ma non in perfetta sintonia potrebbe essere controproducente". Il manager veneziano, navigatissimo e influente rappresentante del suo mestiere a livello mondiale, ritiene altresì che molte delle "certezze" su ospiti e attori non siano poi così tali, e aggiunge: "Quasi tuti i nomi fatti in questi mesi sono sbagliati. Clooney, per esempio, difficilmente verrà, anche se ha una casa sul lago di Como, altri l' hanno a Venezia, e ama moltissimo l' Italia. I "meccanismi" in questi casi sono sempre i soliti due, e devono coincidere: promozione per un film e soldi, tanti soldi".Bruno Marzi

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Il Festival Latinoamericando di Milano Il Gazzettino 2003

VeronaNOSTRO SERVIZIOMalgrado le polemiche che ne hanno messo in dubbio lo svolgimento sino a pochi giorni fa, puntualmente il "Festival LatinoAmericando" da stasera e fino al 14 settembre, torna con il suo variopinto mix di culture, suoni e gastronomia del continente sudamericano: cinque aree tematiche, mostre, stand di ogni tipo, ristoranti e decine di animazioni musicali e scuole di ballo, oltre allo spettacolo sul palco centrale, che stasera propone dal Brasile "Ipanema Show", ovvero dal Carnevale alla foresta amazzonica, attraverso l' esibizione di un avvenente corpo di ballo e ben quindici cambi d' abito. Ricordiamo poi lo spettacolo del dominicano Kinito Mendez, domani sera, di Kid Creole and Coconuts il 7 settembre e il gran finale del 14 con gli Inti Illimani.L' appuntamento veronese, diretta continuazione dell' analogo festival terminato pochi giorni fa al Forum di Assago, ha il grande merito di avvicinare la cittadinanza a modi e culture che ormai "attraversano" le nostre città grazie all' immigrazione di nuove "forze lavoro" extracomunitarie. Di certo quelle sudamericane, per cultura ispano-europea e tradizione sociale, sono quelle che meglio si sono integrate all' interno della nostra Società. Appuntamenti gioiosi come quello del Festival sono anche utili come riflessione e miglior comprensione tra le persone, magari ballando la stessa musica o gustando le stesse specialità culinarie.Rispetto agli show del gemello Festival milanese, che tra gli altri ha visto all' opera Daniela Mercury, Carlinhos Brown assieme a Jovanotti, e molte altre star assolute, il calendario veronese risulta più raffinato e "curioso"; e pensiamo al gruppo folcolrico colombiano Candela, il 25 agosto, al venezuelano Oscar d' Léon, il 29, alla celeberrima Orchestra Aragòn, il 31. E così accanto a Gente de Tango, ovviamente dall' Argentina il primo settembre, arriva anche una superstar come il cubano Manolito, meglio noto come "el medico de la Salsa", il 3, e poi la New York Salsa All Stars, l 11.Un discorso a parte meritano Kid Creole e Inti Illimani. Il primo è americano, vero nome August Darnell, e nasce alla fine degli anni Settanta come Original Savannah Band, ottenendo un notevole successo di critica per la capacità di mischiare ritmi caraibici alla Tito Puente con un retrogusto rock e una grande fantasia nella presentazione dello show. Dopo una prima apparizione italiana a Correggio nell' 87 (organizzatore di quel Festival dell' Unità era tale Luciano Ligabue... ) Kid Creole tornò nel '99 proprio a Verona mentre pochi giorni fa si è esibito sul palco di "Rimini Rimini Rimini", il super parco della musica di Raoul Casadei che sta ottenendo un successo strepitoso e che concluderà domani sera il suo "Balamondo" con lo show di Gloria Gainor e Mirko Casadei.Gli Inti Illimani, infine, da tempo hanno ripreso la loro giusta dimensione di gruppo folkclorico internazionale di assoluto livello artistico. Per i più giovani è difficile pensare che i musicisti cileni vissero da esuli per moltissimi anni in Italia ai tempi del regime di Pinochet, dopo la nascita del gruppo da parte di normali studenti di Santiago del Cile nel 1967. Ovvie le numerose collaborazioni con artisti italiani, a partire dai Nomadi, con i quali hanno condiviso un felice tour negli anni Novanta. I fratelli Jorge e Marcelo Coulon, oggi come allora, continuano a guidare la formazione, che ha fatto conoscere in Occidente i flauti e i tamburi andini, all' interno di una tradizione a dir poco millenaria che oggi mettono a disposizione di tutti.Bruno Marzi

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I Giovani del Festival di Sanremo Il Gazzettino 2004

Milano, febbraio.Uno zio con la passione per la musica, un incidente sfiorato, i genitori come primi fans. E, così, con un po' di fortuna, si può arrivare sul palco musicale più famoso del Mondo. E' il caso di Simone, esordiente "vero" al prossimo Festival di Sanremo con la canzone "E' stato tanto tempo fa" per l' etichetta discografica di Vasco Rossi "Bollicine". <Nessuna raccomandazione però - tiene a precisare - anche se qualcuno lo ha scritto tanto per fare il nome di Vasco, che odia i raccomandati e che ci è rimasto un po' male... >. Simone, che di cognome fa Tomassini e vive in un paesino vicino a Como, Vertemate con Minoprio, ha ventotto anni e suona dall' età di otto, <Da quando zio Marino, che aveva un locale a Cantù e che purtroppo è mancato da qualche anno - spiega - mi regalò una "tastierina" musicale, una di quelle per far suonare i bambini, e che conservo ancora oggi funzionante. Se oggi sono in viaggio per il Festival lo devo anche a lui. E, se vincessi, sarà per lui il mio primo pensiero>.Simone è un cantautore dallo stile rock-melodico: un viso simpatico che, a quanto pare, fa girare la testa alle ragazze. Da molti anni suona la chitarra - è mancino - nei locali del Comasco e della Svizzera, dove è molto conosciuto. Tanti provini e tanti sacrifici, ma pochi risultati... fino al giorno in cui, correndo per le strade di Milano, ha "incontrato" il cofano della Mercedes del famoso manager Enrico Rovelli.<Lui me ne ha dette di tutti i colori... Era molto arrabbiato. Ho avuto lo stesso il coraggio di chiedergli il numero di telefono e poi gli ho fatto ascoltare le mie canzoni. Dopo pochi giorni eravamo da Vasco, che mi subito fatto un contratto per la sua etichetta discografica!>.Un "grazie" di cuore Simone lo dice non solo ai freni dell' automobile del suo attuale manager ma soprattutto alla sua bella famiglia: <Ho la fortuna di avere dei genitori fantastici che mi hanno sempre supportato, a partire da mia sorella Jessica, che ha 26 anni e fa l' impiegata in una tessitura, da mamma Carla e in particolare da papà Alessio, detto "Staff", perché è il mio più grande fan, mi segue sempre e, cosa non secondaria, mi dà una mano a smontare gli strumenti dopo i concerti. Senza dimenticare nonno Felice, che ha 73 anni e dirige un Centro anziani. Gli ho fatto suonare "Ciao ciao bambina" con l' armonica alla fine del mio album>. Per chi ne vuole sapere di più il nuovo sito Internet è "www.simoneweb.it".Altra quasi esordiente è la bionda Veruska Pieroni che canta "Un angelo legato a un palo", scritta da Gianni Bella, di cui è cognata nonché in passato corista, e dallo stesso Mogol. <Una bella ragazza dalla bella voce>, ha detto di lei Tony Renis. Già: bella, bella, bella... E con un album all' attivo nel 2002 e una partecipazione l' anno prima al "Disco per l' estate" di Saint Vincent. Se Veruska non avrà un partner musicale sul palco dell' Ariston ma, come del resto farà anche Simone, giocherà da sola le sue carte vincenti, i veneti DB Boulevard, gruppo formato da deejay di Padova e Jesolo, avranno l' onore di essere accompagnati dall' ex bassista dei Rolling Stones Bill Wyman e dai suoi Rhytm'n Kings.I DB Boulevard sono quasi un mito per i frequentatori delle discoteche di tutto il Mondo. Si chiamano Diego Broggio, Alfred Azzetto e Roxy. I loro album di musica dance si vendono a milioni. La loro prima cantante è stata la ormai famosa Moony, mentre al Festival, dove presentano "Basterà", brano che si annuncia più rock che dance, si affideranno alla voce di Alessio Ventura, che proprio sconosciuto non è. Era il solista dei Dhamm, giovane band romana che si classificò quinta nel 1995 con "Ho bisogno di te", nella categoria "giovani". Insomma, anche loro, proprio "sconosciuti" non sono.Bruno Marzi

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Sanremo 2003 come (non) sarà Il Gazzettino 2003

MilanoNOSTRO SERVIZIOMentre il Titanic affonda, l' orchestra non smette di suonare. E così nel momento in cui Rai e Comune di Sanremo annunciano trionfalmente il rinnovo quinquennale del contratto che li lega, Lucio Dalla e il manager Bibi Ballandi rompono la trattativa per la direzione artistica del prossimo Festival della Canzone Italiana. Di conseguenza diventa sempre meno probabile la partecipazione di Fiorello, molto legato al promoter bolognese, a qualsiasi progetto correlato alla manifestazione che, a questo punto il condizionale è d' obbligo, si dovrebbe tenere nel marzo del 2004.Rimangono in ballo i nomi di Claudio Cecchetto, in pratica autocandidatosi, e Renzo Arbore, uomo-Rai di prestigio e super partes. Entrambi però apparentemente non hanno speranze a causa della persistente diaspora della Fimi, l' Associazione che rappresenta la quasi totalità delle Case discografiche di maggiore consistenza italiana e internazionale che preannuncia per novembre i suoi "Music Awards", e che a tutt' oggi attende dal Comune di Sanremo e dalla Rai i pattuiti rimborsi spese, 750mila euro, per il Festival 2003. E poi manca il tempo per realizzate "progetti" discografici che vanno preparati non solo dal punto di vista artistico ma anche da quello industriale. Ciliegina sulla torta, latita anche il regolamento del Festival, promesso da tempo e non ancora emanato dalla Rai.Così stando le cose, nemmeno l' ottimo Paolo Bonolis, neo acquisto Rai, e così Celentano, che da anni propugna una vera e propria "rivoluzione" per Sanremo, accetterebbero di mettere a repentaglio la propria reputazione all' interno di uno show che non avrebbe più al centro le nuove proposte dei big e dei giovani talenti della canzone italiana, ma solo una raffazzonata schiera di semisconosciuti, eccezion fatta forse per i nomi di Ruggeri (associato Afi e non Fimi) e Dolcenera, vincitrice quest' anno tra i "giovani". Mancherebbero totalmente anche gli ospiti musicali stranieri di prestigio. Questi i fatti.Non è la prima volta che il Festival viene messo alle corde. Già nel 1956 la Rai decise di bandire un concorso interno, facendo a meno dei "big". Vinse Franca Raimondi con "Aprite le finestre". Altra "crisi" nel '72 quando una "commissione" comprendente i più famosi cantanti, a partire da Villa e Morandi, contestò le numerose irregolarità. Poi la protesta rientrò e vinse Nicola Di Bari. Nel '74 poi furono venduti in totale solo 45mila dischi. Quest' anno poi tutto accade sulla spinta emotiva dello scandalo suscitato dal giro di bustarelle attorno all' "Accademia della Canzone" che, dopo gli arresti eccellenti, le scarcerazioni e la derubricazione delle accuse (chiedere soldi per partecipare al Festival parrebbe un reato amministrativo e non penale) non ha ripreso la propria attività (il "sito" è bloccato al 2002).Non c'è insomma un nuovo bando di concorso per la gara che avrebbe dovuto portare quattro "giovani", selezionati tra migliaia, alla ribalta del teatro Ariston. In sostanza, sembra sempre più opportuna la proposta del direttore generale della Fimi Enzo Mazza di "saltare un anno e lavorare sul Festival 2005". Questo però sarebbe un disastro dal punto di vista economico per le attività alberghiere legate al Festival. Malgrado le dimissioni del mitico assessore Antonio Bissolotti, fino ad ora unico apparente capro espiatorio, le dodici inchieste della Procura sanremese (appalti Casinò, l' orribile "Palafestival", eccetera) vanno avanti in silenzio e discrezione. Tutto questo mentre per Cda Rai e Amministrazione matuziana, nelle persone del sindaco Bottini e del neo assessore al Turismo Di Meco, si parla di una convenzione per 100 milioni di euro fino al 2009 e di "sfruttamento sperimentale via Internet" della stessa manifestazione.Bruno Marzi

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Sanremo 2004 presentazione Il Gazzettino 2004

Sanremo, gennaio.Tony Renis ha mantenuto le promesse: largo ai giovani, esclusioni clamorose come quella di Albano Carrisi, che già si preparava a brindare al successo con uno dei suoi eccellenti vini, ritorni come quello di Masini, mentre Adriano pappalardo al Festival non c' era mai venuto. E compare l' ormai "italianizzato" Morris Albert, quello che tanti anni fa cantava "Feelings". Niente Paolo Belli ma sempre da Bologna Andrea Mingardi, niente Luisa Corna ma Veruska come unica donna in gara. E poi i "figli di" come Massimo Modugno, erede del grande Mimmo, e DJ Francesco, al secolo Francesco Facchinetti, autore del tormentone estivo di "Capitan Uncino" e figlio del tastierista dei Pooh Roby.Allora, come sarà questo tormentatissimo Festival? Di sicuro Simona Ventura, con i suoi "boy" e il superospite internazionale diverso ogni sera, si troverà di fronte la forte controprogrammazione di Canale 5 con la nuova serie "Carabinieri 3", che vede Ettore Bassi, il maresciallo più sexy d' Italia, affiancato da una dinamica Alessia Marcuzzi. Tony Renis, patron della 54esima edizione, dal 2 al 6 marzo, della popolarissima rassegna canora Rai, annuncia fulmini e saette, e pensa più a nomi eccellenti tra i "big" del cinema, come George Clooney, confermato, la Patrow, neo-sposa di Chris Martin dei Coldplay e in attesa di un bebè, e la simpaticissima Cameron Diaz. Il "colpaccio" sarebbe poi quello della presenza di una, per ora, riluttante Sophia Loren. E anche Fiorello potrebbe essere della partita.E le canzoni? Anche in questo caso la coppia Renis-Mogol, punta molto sulla serata di venerdì, ricca di ospiti convocati per celebrare sia la musica leggera italiana in genere sia i cinquant' anni della televisione, che molto deve della sua popolarità anche al Festival di Sanremo. E qui i nomi si sprecano, da Nilla Pizzi in poi, e tra gli idoli di oggi quelli che circolano con maggiore insistenza sono quelli di Gigi D' Alessio, in gara l' anno scorso, e dei Nomadi, al Festival solo una volta nel '74 ma popolarissimi e a loro volta ben felici di festeggiare una volta di più i quarant' anni di carriera. Renis spera sempre nel "colpaccio", e i nomi sono sempre i soliti: Vasco Rossi, invitato ufficialmente (Simone, giovane cantautore della sua etichetta "Bollicine") e poi Celentano, come sempre ovviamente.Altro discorso invece per la competizione. C' è la curiosità per il ritorno, anche se forse parziale, degli stranieri in gara con gli artisti italiani nella rinnovata formula della "doppia esecuzione", oppure, ipotesi più probabile, alle esecuzioni singole sotto forma di "duetto". Renis, in questo senso, sembra intenzionato a decidere veramente all' ultimo minuto. I nomi dei cantanti in gara? Molti volti noti e qualche novità. C'è il ritorno di Marco Masini, "sdoganato" dalle dicerie di menagramo prima da Cementano e poi recentemente da Panariello in "Torno sabato e tre". Neffa, nel frattempo è diventato molto popolare tra i giovani e potrebbe avere il ruolo di outsider che l' anno scorso fu di Alex Britti. Albano Carrisi è forse, tra quelli fatti alla vigilia, il nome più clamorosamente bocciato da Renis. Vedeva il suo ritorno al Festival affiancato dalla superstar francese Mireille Mathieu. Deluso anche Gianni Bella, che voleva con sè Toquinho, già in coppia con Paola Turci in passato. Chi potrebbe rientrare "dalla porta di servizio" è proprio Luisa Corna, che dopo Fausto Leali potrebbe avere come pater il più giovane Paolo Meneguzzi, idolo delle ragazzine in Sudamerica, e ora anche in Italia. Altro outsider di lusso è Omar Pedrini, ex leader dei Timoria e più noto come attuale compagno di Elenoire Casalegno.Le scelte di Tony Renis, che ha ricevuto ben settecento canzoni tra le quali scegliere le ventidue in gara, sono rimaste quindi in bilico tra la sua voglia di rinnovare e l' indicazione della Rai di portare nomi conosciuti al grande pubblico, per non "soffrire" troppo dal punto di vista dell' audience. Per adesso ha vinto lui, con scelte coraggiose. Se riuscirà nell' intento, come dice la canzone di Mogol-Battisti, "lo scopriremo solo vivendo", e aspettando pazientemente che si alzi il sipario.Bruno Marzi

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Emilio Fede intervista Il Gazzettino 1997

MilanoNOSTRO SERVIZIOTra smentite e conferme sussurrate, Emilio Fede ammette che stamattina varcherà la soglia di Botteghe Oscure, la sede storica del Pds, per aggiungere il "caro nemico" Massimo D' Alema alla serie delle sue "interviste impossibili". "Per me è la prima volta! Chissà se mi faranno entrare", aggiunge scherzoso. Parte stasera, alle 22.40 su Retequattro, la prima serie de' "Le grandi interviste di Emilio Fede". Il popolare e simpatico giornalista entra in casa di Clara Agnelli Nuvoletti, la somigliantissima sorella dell' Avvocato, facendole dire, con tono tenero: "Gianni è un po' sciupato... ". Poi sarà la volta di Cusani, di Rosella Bossi Berlusconi ("Un grande personaggio. Sarebbe bello metterla a confronto con la mamma di D' Alema", accenna il Prode Emilio), appunto di D' Alema, dell' oncologo Veronesi, di Maurizio Costanzo e Maria De Filippi (in letti separati "... Perché lui russa e solo una moglie su quattro lo ha sopportato", sottolinea lei) per finire con Walter Bonatti, il famoso alpinista da anni compagno di Rossana Podestà, la Marcuzzi degli anni Sessanta.Belle le immagini, con "tagli" non scontati e il gusto per la ricerca delle espressioni. "L' intenzione - commenta Fede - è di fare un' altra serie e, comunque, di chiedere alla Rete di mantenere lo spazio giornalistico anche in seguito". Confalonieri e il direttore Giacomelli annuiscono. Il primo parla poco e conferma l' intenzione di riportare agli onori "il grande giornalista Emilio Fede"; il secondo ammette la ricerca di un otto per cento di "share", ma senza affanno: "E' un anno che pensiamo a questo programma, ma la pigrizia di Emilio lo ha rimandato continuamente"."Ho preferito dare alle interviste un "taglio" umano e personale, senza gli urli tipici dell' attualità politica. Io e D' Alema siamo agli antipodi politicamente, ma umanamente gli sono vicino, così come a tutti gli altri. Cosa gli chiederà? Sinceramente non lo so ancora", commenta sottolineando le parole con un furbo sorriso. Feltri lascia "Il giornale"? Fede è prammatico: "Non so. Comunque se mi offrissero la direzione direi "no, grazie". Se non l' avete ancora capito io non mi muovo dal mio posto! Mi devono mandare via loro. Scherzi a parte, amici come Berlusconi e Confalonieri mi sono stati vicini in momenti particolari... Penso di meritarmi un posticino nel Mausoleo di Arcore!". Ricci? "Un grandissimo, anche se me ne ha fatte di tutti i colori... ". La Parietti? "E' anche lei nel mio libro. Donna intelligente e spiritosa. Quella volta che l' ho apostrofata forte - "tr..." - mi ha risposto: "Come fai a saperlo?"" Il Casinò di Marrakesh? "Non ci sono mai stato, forse solo per caso. Sono sciocchezze. Io ebbi problemi ben più seri... ".Bruno Marzi

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Festivalbar in tv con successo e star Il Gazzettino 1994

MilanoNOSTRO SERVIZIOStasera, alle 20.30, su Italia Uno, va in onda la seconda puntata di "Festivalbar '94", registrata la settimana scorsa ad Ascoli Piceno, nella storica piazza del Popolo. Presentano Federica Panicucci e Amadeus, con ospiti di gran richiamo, a partire da Renzo Arbore con l'Orchestra Italiana, Gino Paoli, Luca Barbarossa, Paolo Vallesi e Laura Pausini, Amedeo Minghi e Miguel Bosè, Corona, Ice-mc, Tori Amos e i Roxette. Ci sarà anche il "carinissimo, bellissimo, gentilissimo" Marco Milano, di "Mai dire gol" nella veste di cantante, con "Mandi mandi", sigla di chiusura della trasmissione. Martedì scorso, lo spettacolo organizzato da Vittorio e Andrea Salvetti ha ottenuto il record di ascolto, con una media di cinque milioni e mezzo di telespettatori, che sta a significare "punte" di sette, otto milioni, tenendo a distanza anche il commissario Sarti, protagonista della serata su Raidue.Due notizie di attualità riguardano gli ospiti stranieri della serata. Marie Frederiksson, cantante del duo svedese dei Roxette (l'altro è Per Gessle) ha sposato Mikael Boylos, da cui ha già avuto una figlia di un anno, Inez Josefin. La cerimonia è avvenuta in forma strettamente privata a Oester Lyngby, in Svezia. I maligni riportano che, al rito, non ha assistito proprio il trentottenne partner artistico di Marie che, per contro, l'anno scorso era presente al matrimonio di Per con la modella Aasa Nordin.Meno "gossip", e sicuramente gradito, il riconoscimento che Tori Amos, la bella e rossa cantautrice statunitense, ha ricevuto la scorsa settimana. Si tratta del "Visionary award" (un premio per chi crede nei sogni, come la pace e la giustizia) datole dal Centro di crisi contro la violenza del distretto di Columbia, Usa. Il premio le è stato assegnato per il costante impegno artistico e personale nei confronti delle vittime di violenza, sfociato nella canzone "Me and a gun" ("Io e una pistola").Tori Amos, che riceve centinaia di lettere da parte di vittime della violenza, è stata a sua volta assalita sessualmente all'età di 16 anni - a quell'episodio si riferisce la canzone - e, da parte sua, consiglia alle persone che le scrivono di denunciare il fatto, e di non trattenere le emozioni dentro di sè.Bruno Marzi

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Alicia Keys Milano Forum 29 marzo 2008

Selena Gomez live Alcatraz Milano 16 settembre 2016

Anastacia Fabrique Milano 14 gennaio 2015

Ami Lee & Evanescence Alcatraz 14 nov 2006