La forza della musica, l'intelligenza dell'essere, lo spirito dell'apparire. Il sacrificio...

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BENVENUTI NEL MIO MONDO

fatto di parole che sono immagini e immagini che sembrano parole. Questo sito fa il “punto e a capo” sulla mia cinquantennale vicenda artistica, che sta cambiando pelle pur conservando al sicuro quella precedente, che non credo abbia scadenza. Il Web è diventato la mia dimensione, le mostre fotografiche il mio braccio armato. So che non sono solo: siete in tantissimi. Cominciate il viaggio da dove volete. Tanto si arriva sempre nello stesso porto. Sicuro.

ULTIME NOVITA'

"A spoonful of sugar the medicine go down" . Non ho resistito: ogni promessa è debito. Ecco allora, anche se raffazzonato nella forma, il primo podcast, dedicato a Patty Pravo e alla nascita di "Pensiero stupendo", episodio di cui sono stato testimone e per certe cose fautore. Buona visione!

ABBIAMO SUPERATO I 720 ARTICOLI INSERITI!, 100 VIDEO E OLTRE 10.000 IMMAGINI... Ed e' solo l'inizio...

PODCAST! Lennon, Pizzaut,le guerre e la Manghina

Editoriale

I Media stanno facendo del loro peggio...

In Rete trovate mille considerazioni sull' udienza dell' "incidente probatorio" stamane a Pavia e che riguarda l'eventuale conferma, che poi c'è stata, dell'analisi tecnica sul dna trovato sotto le unghie della povera Chiara. L'episodio sgradevole - la richieste di fare uscire Alberto Stasi dall'aula - è stato fomentato dal difensore di Marco Poggi, il fratello. Persona sgradevolissima, l'avvocato, con un sorrisino ebete, che prima dell'ingresso il tribunale ripeteva il mantra di "c'è un solo colpevole". Intanto difende una persona che teoricamente non ha fatto nulla, e che però nessuno sa dove sia. Forse a Mestre, forse in Belgio. Mah...

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Passaggini di mmmerda...

Ho da poco terminato di vedere la partita di calcio (???) Ospitaletto - Pro Vercelli. I "Leoncini" hanno perso due a zero in maniera triste e indecorosa, perdendo altresì la possibilità di salire al quinto posto in classifica. . Come sapete, per antica consuetudine, pur non seguendo più il calcio (e nemmeno la Nazionale) mi ritrovo a guardare su Sky solo le partite della Pro e nient'altro. Sottolineo questo aspetto perché non sono uno che vive di calcio, o comunque passa ore a parlarne o criticare. Ammiro tantissimo, però, quell'ottantina di tifosi che hanno seguito in Franciacorta la squadra; ma avendolo fatto da bambino in campi come Seo Borgaro o Banchette chedo di essere ampiamente giustificato.

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Un articolo totalmente inutile, o forse no?

Sapete che, se stuzzicato tele-radiofonicamente, mi inalbero nel sentire il bestiario di pronunce inglesizzate, particolarmente da parte dei cronisti sportivi. Ricorderete la faccenda dei cognomi femminili russi e bielorussi con l'accento in fondo, mente gli altri, pur simili, hano l'accento iniziale. Questo è un caso diverso e, in un certo senso, di attualità. Come sapete, la più bella coppia nel mondo dello sci, con Shiffrin e Kilde, è certamente quella italo-svizzera tra Luca De Aliprandini e la graziosissima Michelle Gisin. L'attualità, proprio oggi, ha visto Luca gareggiare in Gigante a Val d'Isère, spinto proprio dalla ragazza, in ospedale a Zurigo dopo la rovinosa caduta a St. Moritz e il successivo intervento alle vertebre. Tutto bene, ma lunga convalescenza, con lo sciatore italiano ultra commosso ai microfoni della Rai.

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Le scorciatoie della Luce

Mi sveglio e vengo inondato da pseudo notizie che assomigliano tanto alle favole dei fratelli Grimm: tristi, paurose e prive di speranza. Solo alla fine si apre uno spiraglio di luce. E' la sempre maggiore tendenza a credere che la vita sia possesso, successo e denaro. E di ignorante e cattiva "furbizia". Vallo a spiegare a chi, su questo Pianeta, ha pochissimo e sorride ugualmente. Viviamo in una Società iper-consumistica dal Dopoguerra. Una scelta americana fatta nostra velocemente. Così facendo, però, si perde di vista il vero senso della vita, che comunque si voglia guardare - e io sono molto ottimista - è un percorso breve non inficiato dalle nostre spesso pessime scelte. Un po' come accade nel celeberrimo brano dei Led Zep "Starway to Heaven", in cui una signora voleva comprarsi il Paradiso...

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Quarto Grado tossico

Come sapete, io e mia moglie ci appassioniamo agli sviluppi delle vicende di Garlasco sia per una civile indignazione nei confronti del pessimo lavoro degli inquirenti nel 2007 sia per una malcelata voglia di vera giustizia nei confronti della vittima e di un detenuto, Alberto Stasi, che ogni giorno di più si dimostra essere a sua volta appunto anch'egli una vittima e non un carnefice. Di riflesso, la speranza è che l'arma dei Carabinieri, nel caso specifico e con personaggi discutibili, riacquisti quella dignità e rispetto che la vicenda ha certamente corrotto nell'opinione pubblica.

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Incazzarsi aiuta, cara Rai del piffero...

In questa malsana Italia delle iperboli fascistoidi e dell'ossequio lecchino "là dove l'uomo non è mai arrivato prima", si spera che un evento come l' italica Olimpiade Invernale di febbraio venga curato al meglio dalla Rai, "official broadcast" dell'evento. Che, tradotto, vuol dire che sarà responsabile delle immagini per tutto il mondo. Come sempre, delle brave maestranze e tecnici le salveranno il culo, ma le premesse sono pessime.

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Gli ultimi articoli in archivio

Hammer intervista Il Gazzettino 1994

MilanoNOSTRO SERVIZIO"Io povero? Forse perché ho venduto "solo" cinque milioni di copie del precedente album? Lo so, la stampa americana ha scritto anche questo, ma le cose, in verità stanno diversamente: non è questo l'anno, e il periodo, in cui ostentare ricchezza!". Chi parla così è Hammer, tornato in sella a tre anni di distanza da "Addams Family", dopo una lunga querelle legale con la Emi e il recente passaggio alla Giant-Bmg. Il nuovo album si intitola "The Funky Headhunter", e vede l'artista statunitense alle prese con radici musicali più consone, appunto, al soul e al funky, senza disdegnare la discoteca e il rap.I tempi della sfida di danza a Michael Jackson sono lontani: "Oggi spero solo che Michael superi i suoi attuali problemi, ed esca da questa brutta faccenda - fanciulli irretiti N.d.R. - pulito, per ricominciare una grande carriera. Io sono con lui al cento per cento!". Hammer inizierà il tour Usa il 31 maggio, per arrivare in Europa ad ottobre. "Niente di mastodontico, come per il tour precedente - racconta - ma uno show che mi abbia veramente al centro. C'è stato un periodo che avevo a "libro paga" 170 persone! Ora sono appena 50... In scena avrò otto musicisti, quattro coristi e sei ballerini".Hammer è cambiato. Più simpatico e disponibile, rispetto alla spocchiosa "improvvisata" a Sanremo, tre anni fa, il musicista-ballerino di Oakland (il vero nome è Stanley Burrell) si diverte anche a raccontare il perché abbia rinunciato al prefisso "M.C.": "Dopo il mio successo, sette anni fa, tutti i rapper hanno incominciato a farsi chiamare "M.C.". Te lo immagini, in un ristorante? "Hey, c'è una telefonata per M.C.!", e venti persone si alzano contemporaneamente! Imbarazzante".Il futuro? Conclude serioso: "Vedere la gente più allegra, con meno problemi di disoccupazione. E' questo il motivo principale del mio "ridimensionamento". Non bisogna ostentare, come fanno molti, quando il tuo vicino di casa sta male e non ha i soldi per mangiare... ". Ci chiediamo: chi era l'Hammer intervistato tre anni fa a Sanremo?B.M.

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Generazione di fenomeni? FB 2023

Ogni tanto guardo dove sono finiti gli amici della scherma. Nel caso specifico Nìccolo "Nick" Starace, quello grosso primo a sinistra nella foto. Si è dato al cioccolato, a modo suo. Prima direttore di Lindt Francia, poi a Londra e ora a Kansas City, sempre come capo, a riempire di cioccolatini gli Stati Uniti. Nella foto, che avrà un 25 anni buoni, siamo a Milano, di fronte alla Società del Giardino, dove all'epoca tiravamo tutti. Sempre da sinistra Alfredo "Alfio" Rota (oro oiimpico a Sydney nel 2000), la sua allora compagna Cristiana Cascioli, quello molto bello in jeans (lo conoscete bene) e poi Carlo Rota, Giovanni Cafiero e il leggendario Attilio Fini, 93, per molti anni commissario unico della scherma italiana, plurimedagliato a dir poco. Bei tempi...

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Riporre la spada nella roccia FB 2024

Stamane ho seguito un interessante dibattito a forza di commenti pro (molti) e contro (pochi) in riferimento al film "Excalibur" di John Boorman (1981). Spesso il cinema ha mitizzato una storia epica (nel caso del mito di re Artù) cercando indirettamente collegamenti reali, utopici o primordiali. La casistica è appunto ampia, ma faccio riferimento a pochi titoli pregnanti. Il primo è di sicuro "Alexander Nevsky" (1938) di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn (è scritto così) con le musiche epiche di Sergej Sergeevič Prokof'ev. L'epica rivoluzionaria sovietica nell'immagine del principe condottiero. La battaglia sul ghiaccio spiega tutto. Citerei anche "El Cid" (Campeador) con Charlton Heston, Sophia Loren e Raf Vallone (1961) con la epica scena finale del Cid già morto ma issato sul cavallo per spronare l'esercito alla vittoria. Tornando al periodo di "Excalibur", cito l'ottimo "Ladyhawke" di Richerd Donner (1985) con una bellissima e romantica Michelle Pfeiffer, una carismatico Rutger Hauer e un giovane Mattew Broderick, bravissimo. Colmo una lacuna, per distrazione colpevole. "Highlander" di Russell Mulcahy (1986) con le incredibili e sofisticate musiche dei Queen (più Michael Kamen) e un Christopher Lambert adatto alla parte, Sean Connery in un super cameo e un villain di grande livello come Clancy Brown. Pare che nel 2025 ripartirà la saga con nuovi telefilm. Questi film hanno tutti un idem sentire e attori eccellenti, in certi casi ancora poco noti come Liam Neeson in "Excalibur". Potrei citare molto altro, come le declinazioni dai fumetti ("Conan"), ma mi fermo qui perché il concetto è chiaro e gli esempi calzanti.

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Trent'anni ma sembra ieri...FB 2021

Sinceramente, volevo evitare la commemorazione per i trent'anni dalla morte di Freddie Bulsara in Mercury. Ma non si può. Non si può, appunto perché sembra ieri, e in fondo è un po' così. Come sapete, dal 1978 in poi ho seguito diversi concerti dei Queen, con e senza di lui, purtroppo. Ho seguito anche quel Festival di Sanremo del 1984 in cui ho avuto il piacere di intervistarlo e parlargli un po'. La foto è di quel momento. La Emi aveva prenotato una grande sala banchetti dell'Hotel Royal, il più figazzoso della nota località. Carinamente, i Quattro si prestarono ad alcune foto davanti al muro tappezzato con dei poster realizzati ad hoc (bruttini ad esser sincero). Poi, a rotazione, si spostarono tra le varie tavole rotonde (rotonde di fatto... ) alla quali se ricordo bene eravamo in sei, più l'artista. E così parlai con tutti e quattro, e furono gentili. Brian May il più ricco di informazioni e cortesia. Freddie anch'egli gentile ma sempre con una cazzo di sigaretta in bocca. Non ricordo una parola ma ho la registrazione, e credo di sapere dov'è. Prima o poi la riverso. Io sapevo bene, come pochi miei colleghi, che ero davanti a un consistente pezzo di storia del rock. Meno forse le radio private generaliste, che passavano appunto dai Queen a Cutugno, con tutto il rispetto per Toto. Insomma, oggi 24 novembre 2021, mentre sta per lasciare il posto al 25 (il giorno invece di Maradona, sul quale sono poco competente) si celebrano le Opere e i Giorni. Non un triste e prematuro trasloco.

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Parnassius Guccinii la recensione Il Gazzettino 1994

MilanoNOSTRO SERVIZIOLeggero come una farfalla. Complici i cinquant'anni gioiosamente innaffiati di lambrusco, le tante glorie non solo musicali, con libri di successo, e la malcelata voglia di portare tutto il cantautorato allo status di Musa maggiore, Francesco Guccini pubblica un nuovo album. Sono nove canzoni dal sapore sia antico sia nuovo, che proporrà in una manciata di concerti nei palasport. Partenza da Parma, il 3 febbraio, con tappe a Padova, il 24 marzo, e Udine, il 29 aprile, per concludere a Livorno il 5 maggio. Quattro o cinque al mese.Il titolo del disco? Nessun fraintendimento. Come ampiamente spiegato nelle note di copertina, "Parnassius Guccinii", più che a riferimenti "divini", si sposa alla scoperta, due anni fa, di una nuova farfalla sull'appennino tosco-emiliano, a due passi da Pàvana, dove Francesco abita. Lo scopritore, dottor Giovanni Sala, ha cos omaggiato il famoso artista "montanaro", il quale, dal canto suo, ha ricambiato con la citazione. Punto e a capo.Il disco è un impasto di suoni e sangue; o, se si vuole, di ottima musica e testi centratissimi. Ecco il country leggero per le parole pesanti di "Canzone per Silvia" - la Baraldini imprigionata negli Stati Uniti per un reato di opinione - in cui al cielo della Florida - "... Uno straccio bagnato di celeste" - si contrappone la cella d'isolamento della nostra connazionale, vittima di "... un' America bigotta"."Acque" e "Samantha", con i fantasmi di antiche canzoni che aleggiano - da "Emilia" a "Eskimo" - vivono di suoni molto ben missati da Ezio de Rosa, dovuti alla bravura di gente come Antonio Marangolo e Roberto Manuzzi al sax, Gianni Coscia alla fisarmonica, e Lucio Fabbri, violino "epico" come quello di Scarlet Riveira nella dylaniana "Hurricane". Gli altri sono i "soliti noti": Vince Tempera alle tastiere, Ellade Bandini alla batteria, Ares Tavolazzi al basso e Juan Carlos "Flaco" Biondini alle chitarre, nonché co-autore e seconda voce in "Luna fortuna".Le canzoni sono tutte ricche di spunti, in cui si specchia, come vent'anni fa, la Società d'oggi. Si va da "Farewell" a "Nostra signora dell'ipocrisia", a "Non bisognerebbe" e "Parole". "Dovevo fare del cinema", poi, è un'antica, piacevolissima canzone di Guccini e Giampiero Alloisio, con cui Francesco, unitamente a Giorgio Gaber, aveva allestito, parecchi anni fa, uno spettacolo teatrale al Carcano di Milano.Bella la copertina del cd, con tanto di farfalla in campo blu, e bello il disco che, per caso o no, vede la luce a tre giorni di distanza da quello di Jovanotti. Teoricamente agli antipodi, i due si ritrovano nel nuovo, anarcoide, senso di consapevole ribellione che, vivaddio, pervade la musica leggera italiana: quella migliore e "giovane".Bruno Marzi

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Liana, la guardia del corpo Stop 2003

Milano, agosto.<Potendo scegliere a chi fare da guardia del corpo - spiega la bella 28enne comasca Liana Cavallaro - mi piacerebbe farlo per Madonna. Ma anche De Niro e Clooney, che ha casa sul lago di Como, sono tra i miei preferiti. Difenderò qualsiasi persona la cui incolumità mi sarà affidata!>. E' decisa, insomma, ad entrare nel ristetto numero di ragazze che proteggono personaggi famosi, come Russel Crowe, Jessica Lange, Lily Tomlin e Leo Di Caprio ai tempi dell' amore con la modella Gisèle Bundchen. Bella, alta, un passato da modella, "ragazza immagine", e da un anno titolare di un' agenzia di hostess per manifestazioni, la "Woman", ad ottobre la ragazza di Binago partirà per New York dove per dodici mesi parteciperà ad un esclusivo e durissimo corso per body guard nell' unica scuola tutta "al femminile" al Mondo, in cui imparerà anche sofisticate e segretissime tecniche antiguerriglia.Liana appartiene infatti ad una ristretta élite di quaranta ragazze, selezionate grazie al concorso "Perrier Body Guard School". Le italiane saranno in tutto quattro, tra le mille che si sono presentate, e selezionate in base all' avvenenza, alla preparazione atletica, alla cultura e all' autocontrollo. Oltre a Liana ci sono la sassarese Angela Gioia, Jana Adlerova, nata a Praga ma in Italia da dieci anni, e Marjia Sretenovic, serba di nascita ma italianissima a tutti gli effetti. E' ovvio che si sentano un po' Charlie's Angels e un po' Kevin Kostner al femminile.<Ci prepareremo duramente per fare un lavoro difficile e pesante - spiega Liana - e credo che lo spazio per le avventure sentimentali sia soltanto una bella trama per un film come "La guardia del corpo". La cosa più importante sarà sempre curare la sicurezza del nostro cliente, ventiquattr'ore al giorno>.Come è nata questa avventura?<Da uno scherzo dei miei compagni di palestra a Olgiate Comasco, che mi hanno sempre preso in giro perché, dicono, ho le spalle troppo larghe... >.E in famiglia, come hanno reagito?<Ormai hanno perso ogni speranza. Sanno di avere una figlia un po' pazzerella, ma di sicuro con la testa sul collo>.E il fidanzato?<Lui è forse quello che può capirmi meglio, perché fa il poliziotto... >.Bruno Marzi

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Fochi vs. Grillo: causa di lavoro Stop 2003

Milano, agosto.Come geniale comico, fustigatore di costumi, fine provocatore, Beppe Grillo è sicuramente il Numero uno. Come datore di lavoro, a quanto pare, un po' meno. Il prossimo 26 settembre il popolare comico, assieme al suo manager Aldo Marangoni, dovrà presentarsi davanti al Giudice del Lavoro del Tribunale di Genova. Motivo: il repentino e, a detta dell' interessato, immotivato licenziamento di Dario Fochi, suo principale collaboratore durante le tournée. Una causa di lavoro come tante, e non sta a noi dire chi abbia torto o ragione, se non fosse che i due protagonisti della vicenda sono entrambi noti personaggi dello Spettacolo.Perché anche Dario Fochi, difeso dell' avvocato Claudio Lalli, è un artista, anzi un eccellente cantante rock con un passato prestigioso assieme agli Sharks, in gara tra i "giovani" del Festival di Sanremo nell' 89 con "Tentazioni" e poi in tour negli stadi assieme a Vasco Rossi. Proprio da questa vicenda, e poi anche a seguito della fine di una lunga storia d' amore, Dario ha tratto ispirazione per scrivere nuove canzoni, che ovviamente saranno comprese in un cd. Una di queste poi, in uscita nei negozi ma già molto trasmessa nelle radio private (<Però non nei grandi network - ci spiega - perché temono reazioni negative>) si intitola "Il grillo bugiardo", e sembrerebbe scritta apposta, quasi una dedica "arrabbiata" di Dario nei confronti dell' ex amico. L' interessato però nega decisamente.<La canzone è nata prima che questa vicenda prendesse la strada del tribunale. Mi sono ispirato a "Pinocchio", che in questo periodo sta tornando molto di attualità. I grilli bugiardi sono tutti quei personaggi pubblici che promettono certe cose e poi ne fanno altre. Ognuno di noi può pensare a qualcuno in particolare>.La cosa però le ha creato dei problemi.<Sì, perché le grosse radio, appunto, temono che la canzone venga interpretata come un' accusa a Grillo. E' una strana coincidenza, lo so. Ma è solo una coincidenza>.Cosa ci può dire di questa vicenda giudiziaria?<Ho lavorato con Beppe per otto anni. Il mio ultimo cd "Dario Fochi e i Rio", è del '94. Feci anche "Sanremo rock", e, sempre nel '94, vinsi "Rock targato Italia" con "Non ne posso più". Poi mi sono ritrovato un po' amareggiato perché il successo non arrivava, e comunque avevo bisogno di lavorare. Ho iniziato facendogli da autista, e poi poco alla volta sono diventato una specie di factotum. Eravamo sempre assieme, come si vede dalla foto scattata sul traghetto per la Sicilia e Taormina, nel '98. Credevo che fossimo veri amici... >.E poi cosa è successo?<Un giorno, per la precisione il 16 giugno 2002 a Sesto Fiorentino, mi ha preso di petto, insultato, licenziato verbalmente, mandato via>.Questa ovviamente è la sua versione, e la accettiamo in mancanza di quella della controparte.<E' giusto. Se Beppe ne ha una diversa la dirà al Giudice. C'è già stata una prima udienza. Loro non si sono presentati, e l' avvocato di parte ha fatto una proposta economica che io non ho accettato. Così adesso hanno l' obbligo di essere presenti alla prossima udienza>.Chi l' ha aiutata nel momento di crisi?<Ovviamente i miei genitori, e poi gli esperti del Sindacato di Carrara, città dove abito>.Non era proprio possibile una riconciliazione?<Non so cosa dire... Se lui mi avesse chiamato subito dopo, se mi avesse in qualche modo chiesto scusa, io avrei capito. Un momento di tensione, uno sfogo, specialmente in un mestiere stressante come quello dell' artista, può essere anche compreso, specialmente se a farlo è un vero amico. Ma non è andata così>.A parte Grillo, questa storia le ha dato una nuova "sferzata" creativa, a quanto pare.<E' vero. Ho deciso di rimettermi in gioco come artista. Ho un nuovo gruppo, quaranta canzoni tra le quali scegliere quelle da mettere nel nuovo album, e un tour che partirà in autunno. Sono ancora molti quelli che si ricordano di me, sia con gli Sharks sia come solista. I giovani hanno una grande voglia di rock, e io non aspetto altro!>.Bruno marzi

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Grignani intervista Gioia 1998

Gianluca Grignani, il quasi 26enne cantautore milanese di “Destinazione paradiso” (un esordio da un milione di copie, tre anni fa), è pronto a giurare che per lui <... Una canzone è come una fotografia: con mille sfaccettature, che deve rispecchiare quello che si è veramente dentro>. E’ un concetto che ribadisce ad ogni piè sospinto, e che riprende un po’ la visione pittica di Enya, per esempio. Non pago, Gianluca, che ha perso la pettinatura “con la scossa” delle sue ultime apparizioni al Festivalbar ed è di nuovo lungochionato come all’ esordio, ci mostra compiaciuto la copertina del nuovo cd, “Campi di popcorn”. <Vedi che bella grafica? E l’ idea di truccarmi da “Jocker” per riprendere il titolo di una canzone del disco?>, ci spiega fiero. Poi, alla fine, ci confessa che, messo in musica il tormento amoroso (<Sono quasi sempre autobiografico. Ci sono diverse “storie” finite nel disco>), nella realtà la sua nuova ragazza è proprio Francesca Dall’ Olio, la brava fotografa che ha realizzato il “servizio” di copertina del cd.I conti tornano, adesso. Grignani, che dichiara di avere sempre avuto <la capacità di concentrazione di un insetto>, atteggiamento nei confronti del prossimo che ha fatto scambiare per antipatia un normale istinto di autodifesa (in particolare da un mondo ostile come quello della Discorafia), adesso ha trovato un indubbio equilibrio artistico. Nel nuovo disco, mai così “battistiano” e allo stesso tempo rock, Gianluca offre testi intensi ma essenziali, melodie italiane ma farcite di sonorità internazionali. Un brano in particolare, intitolato proprio “Canzone”, in sette minuti crea una simbiosi quasi perfetta con, appunto, la celeberrima “Canzone del sole” di Lucio Battisti.Battisti, allora, è una fonte di ispirazione reale?<Senza dubbio! Ha insegnato come scrivere una canzone a tre quarti dei musicisti “pop” italiani. da lui ho imparato a creare frasi corte, a tagliare i periodi musicali per renderli più originali... >.Lei dichiara di ispirarsi molto anche a Vasco Rossi...<Anche questo è vero. Di Vasco ammiro la capacità di mettere il cuore nella musica, di esprimere profondamente se’ stesso senza altre congetture. Di essere sincero, insomma! Io spero di fare altrettanto. Le dodici canzoni di “Campi di popocorn” sono una diversa dall’ altra>.Perchè lo ha registrato a New York?<Perchè ho scoperto che in quella città riuscivo a mettere in pratica le mie idee musicali senza compromessi o interventi esterni. E poi mi sono trovato molto bene: un po’ come in quella periferia di Milano, zona Precotto, dove ho vissuto la mia adolescenza, e dove è nata la mia voglia di fare musica>.Lei è sparito per un po’: cosa ha fatto?<Ho viaggiato molto, un po’ per svago un po’ per lavoro. Ho vissuto a Londra, New York, Sudamerica, Ungheria., Giamaica... Adesso sono qui perchè ho qualcosa da dire>.Tra “proposte indecenti” come attore belloccio per far trepidare le ragazzine (ma qualcosa di più serio si sta prospettando) e accuse di essere un “talento irrisolto” della musica leggera italiana, Grignani ha scelto la strada del lavoro serio. “Campi di popcorn” è veramente un bel disco. Lo aspettiamo da marzo in tour. Con curiosità.BRUNO MARZI

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Macy Gray live Il Gazzettino 1999

MilanoNOSTRO SERVIZIO"Se Billie Holyday fosse ancora viva, e giovane, probabilmente farebbe hip-hop, o qualcosa di sperimentale del genere... ", parola di Macy Gray, la 29enne nuova stella del soul-pop americano, che Lunedì sera ha tenuto un affollato e applaudito show ai "Magazzini Generali". La dinoccolata ragazza nera ha una voce particolarissima, molto simile appunto a quella della grande e sfortunata cantante degli anni ruggenti del jazz-blues. Un solo album da presentare, il fortunatissimo "On how life is", ancora in testa alle classifiche di mezzo mondo, Macy ha proposto al pubblico milanese anche un paio di "cover" del tutto particolari, come la versione hip-hop di "Whitt a little help from my friends" dei Beatles e "Che sera, sera", cavallo di battaglia di Doris Day negli anni Cinquanta."Quando facevo le serate jazz come cantante e pianista - spiega la ragazza nera dell' Ohio (precisamente di Canton, dove è nato anche Marilyn Manson... ) - preferivo le vecchie canzoni della Holyday e di Etta James, ma anche la musica solo suonata, e gli "standard" da piano-bar. Ho adorato Stevie Wonder, bravissimo come musicista e anche dal vivo, e il mio sogno era di suonare con Miles Davis... Oggi, che finalmente ho una mia band e una carriera discografica, mi sto prendendo delle belle soddisfazioni. Ho appena scritto una canzone per Rod Stewart, e potrebbe succedere anche con Wonder... A Los Angeles sono proprietaria di un "club" fatto apposta per i musicisti, aperto dall' una di notte alle cinque di mattina, ma con gli attuali impegni non è che mi faccia vedere molto".Macy ha tre fratelli, e ricorda l' infanzia come un periodo molto controverso: "Ero complessata per via della mia strana voce, e a scuola mi prendevano in giro, così parlavo pochissimo... Una mattina mia madre, che fa l' insegnante, per la fretta ci scambiò i vestiti, e io mi ritrovai coi calzoni di mio fratello, grandi il doppio della mia taglia! Quel giorno, a scuola, mi presero ancora più in giro... Ma imparai a non farci più caso". Anche il successo è arrivato relativamente tardi: "Mi dicevano tutti che avevo una voce interessante, ma nessuno mi proponeva un contratto discografico, che invece è arrivato quasi per caso, grazie a un "provino" di una mia canzone per un' altra cantante, con la mia voce-guida".Con tanti nuovi talenti in testa alle classifiche, è veramente un momento felice per il soul al femminile? "Credo di sì - spiega - perché se la scena hip-hop è quasi tutta maschile, nell' àmbito del soul i nuovi talenti si chiamano Lauryn Hill, Mary J. Blige, come una volta è accaduto per Supremes e Tina Turner". Macy Gray, attualmente, vive per la musica: "In futuro, spero di ritagliarmi uno spazio per curare la vita privata. Adesso sono sempre impegnata con la musica e i concerti. Anche a Capodanno mi avevano proposto di fare uno strano concerto sulla spiaggia di Santa Monica, ma... credo che starò a casa a dormire!".Bruno Marzi

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Jova presenta Allevi e se stesso Il Gazzettino 1997

MilanoNOSTRO SERVIZIOAlla fine, al centro rimane Jovanotti, naturalmente. Ospite dello "Spazio Minguzzi", tra sculture e quadri imponenti, e in partenza armi e bagagli per Zurigo, a bordo di un comodo "van" (ieri e stasera } alla "Volkhaus") Lorenzo ha presentato personalmente "13 dita" il primo album di Giovanni Allevi, musicista molto originale già ascoltato sia in tour con Jovanotti sia al "Salone della Musica" di Torino. "Saturnino - spiega Lorenzo - mi aveva fatto ascoltare un nastro con "Il nuotatore". Ho subito pensato che Giovanni fosse uno giusto per la mia etichetta, a cui non frega niente di rischiare... Di musica classica so poco. Mia sorella ha studiato qualche anno al conservatorio, e a casa abbiamo un pianofortaccio verticale che poi ho dipinto... Capisco per| la "diversità" della proposta musicale di Giovanni, che è stato capace, da solo con il pianoforte, di ammaliare migliaia di persone durante i concerti estivi. Una vera scoperta!". Jovanotti conclude il 30 novembre il suo giro europeo in spazi "umani": 2mila persone al massimo. Forse il tour estivo era un po' sovradimensionato. Ci siamo fatti prendere la mano... Per il futuro si vedrà. Adesso i miei programmi sono altri. Il primo dicembre volo in Chapas per una settimana. Con i Nomadi, e altri ancora, suonerà per quelle popolazioni. E' un viaggio atteso da tempo. Poi me la prenderò con calma, e incomincerò a pensare a un nuovo disco, se troverò le canzoni! Uscirà all' inizio del '99. Ho detto no ai festival di Vinha del Mar e Sanremo, e non ho preso altri impegni troppo pesanti. State tranquilli: sposarmi mi sposo, ma cercherò di non divulgare la notizia, questa volta! Sarà sempre a Cortona, in chiesa per un fatto "cromosomico", ma non adesso!". e la vittoria dell' Ulivo? "Ovviamente sono contento, in particolare per il mio amico Bassolino!", commenta.Allevi, è un originale pianista classico ventottenne di Ascoli Piceno, fior di conservatorio e laureando in filosofia che non ha disdegnato sotto naja la banda dell' Esercito. Lorenzo lo ha cooptato nella sua etichetta "Soleluna", Bravo e simpatico, suona le sue composizioni a metà strada tra il romanticismo di Chopin e Debussy e l' iconoclastia del jazz di Keith Jarret mescolato al percussionismo "rag" di Art Tatum. "Tutto vero: confermo le ispirazioni. Attualmente sono confuso. Il secondo album è già in viaggio ma non so dove approderà... Le mie composizioni sono avventure in un mondo sonoro ancora da scoprire. Jovanotti? Un vero artista circondato da musicisti di grande talento!".Bruno Marzi

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Gods of Metal presentazione Il Gazzettino 1999

MilanoNOSTRO SERVIZIOMentre la mancanza della "solita" firma sul "solito" documento ministeriale (Beni Culturali) da parte dell' immarcescibile funzionario reticente di turno causa l' ennesimo rinvio nella presentazione di "Monza rock" (il quarto in una settimana... ), è del tutto confermato - i biglietti sono già in vendita da tempo - "Gods of Metal", il grande festival che, giunto alla terza edizione, sabato 5 e domenica 6 giugno riunirà gli appassionati del genere - 25mila l' anno scorso - nel grande spazio allestito all' interno del parcheggio del Forum di Assago (Mi), rivelatosi molto funzionale e pratico, nonchè, cosa da non sottovalutare, assolutamente privo di vincoli paesaggistici e culturali. L' evento è molto atteso dai fan del "suono pesante", sia per il cast di assoluta eccellenza, capitanato da Metallica, Death, Manowar e Motorhead (22 band in tutto), sia per l' unicità, in Italia, di un simile appuntamento.I biglietti costano 60mila per una giornata e 100mila per ambedue, più diritti di prevendita. Sono anche previsti "pacchetti", comprensivi, a scelta, di viaggio organizzato, pernottamento in albergo o campeggio, e quant' altro per semplificare la partecipazione allo show. Per informazioni, basta rivolgersi ai "Box office", oppure telefonare allo 055/6580494. I "siti" Internet dedicati sono: "www.tkts.it", "www.groundamusement.nl", "www.rockanddogs.com". Alcuni "pacchetti", come quello per un giorno solo "biglietto e albergo", sono già esauriti. La comodità di accesso al Forum, comunque, garantisce ampie possibilità di parcheggio auto.Nel dettaglio, le esibizioni, che inizieranno alle 10.15 di mattina per terminare attorno alle 23, comprendono, partendo dagli headliner, per sabato 5 Metallica, recentemente in scena con un' orchestra sinfonica diretta da Michael Kamen, la band "di culto" dei Death, Cradle of Filth, Mercyful Fate, Biohazard, recentemente in Italia con grande successo, Overkill, Monster Magnet, Space Age di Playboys, gli italiani Laguna Coil e Cappanera, Verbena. Domenica 6 ci saranno Manowar, Motorhead, che festeggiano 25 anni di attività, i brasiliani Angra, anche loro con due recenti "sold out" italiani, Wasp, Hammerfall, Iron Savior, Labyrinth, band "tricolore" votata come la migliore nello specifico genere "metal", Nevermore, Skyclad, Avalon e Headstone Epitaph.Adeguata al tipo di avvenimento è sicuramente la struttura dell' organizzazione. Per la sua terza edizione "Gods of Metal" vanta più di 500 persone mobilitate per l' organizzazione, un' area capace di ospitare comodamente oltre 30mila persone al giorno, un palco di 800 mq. in grado di permettere la veloce "rotazione" tecnica delle band. Adeguato il "parco luci", con oltre mille fari, così come, visto anche il particolare genere musicale, la potenza dell' impianto, dichiarata ben oltre i 200mila watt. Chi vuol esser lieto sia, insomma.Bruno Marzi

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Gerardina Trovato intervista Il Gazzettino 1994

MilanoNOSTRO SERVIZIOPer tutti è solo Gerry, anche se è oramai una diva della canzone. Un anno vissuto deliziosamente, e Gerardina Trovato si trova in cima alla torre. Quarta al recente Festival di Sanremo, la ventiseienne ragazza siciliana pubblica un album, "Non è un film", che segue il percorso logico dell' omonimo brano presentato in gara. Accanto a lei, Caterina Caselli, nella veste oramai consolidata di discografica, si riempie di orgoglio. Gerry, a sua volta, si ritiene fortunata per l'incontro: "Per la verità, nessun discografico mi ha mai rifiutato un contratto, negli anni scorsi. Il problema era un altro: tutti, eccetto, Caterina, pretendevano che cambiassi, sia come aspetto sia nella musica!"."Come si fa ad imbrigliare una forza della natura?", replica Caterina. Già: forte, ostinata, un po' rancorosa ("I miei compagni di scuola mi hanno fatto soffrire. Oggi vendono da me con i figli per chiedere l'autografo... ") Gerardina esprime nella musica i sentimenti che ha dentro sè: "Ho tante storie ancora da raccontare! Sono una persona normale che parla di cose vere... ".L'album è bello, prodotto da Celso Valli, dopo la prima esperienza con Mauro Malavasi. "Avevo voglia di suoni veri, dopo le meraviglie elettroniche di Mauro", ci spiega. I temi sono autobiografici, ma anche generali: l'amore, la morte vista da una bambina, l'amicizia, la guerra. Le mini-polemiche, all'indomani del video di Oliviero Toscani, che ritrae Gerry in mezzo alle immagini vere della Bosnia insanguinata, hanno coinciso con una dichiarazione "estorta" da un collega a Vecchioni, il quale dubitava della correttezza e sincerità dell'intera operazione."Ma se sono stata male per giorni, dopo aver fatto il video! Anche a Sanremo, non è stato facile come l'anno scorso, con "Ma non è la mia città". La prima volta, avevo la forza dell'incoscienza, appollaiata sul "famoso" cubo su cui mi aveva spinto Caterina, al grido di: "Spacca tutto!". Da non credere: lei, così perbene! Quest'anno, invece, mi sono ritrovata a piangere come una fontana, sulla spalla della Pausini... ".Bruno Marzi

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Gene lo dice a Wally, e viceversa Il Gazzettino 1997

MilanoNOSTRO SERVIZIO"Nel personaggio di Wally Cometa c' è chi ha visto una somiglianza fisica con Paolo Limiti, uno che mi ha sempre fatto ridere... ", confessa Gene Gnocchi, presentando il suo nuovo programma televisivo. "Dillo a Wally", 12 puntate di mezz' ora ciascuna, va in onda da stasera, alle 22.30 su Italia Uno, con la reg\a di Paolo Calvi e la produzione di Fatma Ruffini. Si tratta di una pungente presa in giro del "talk show" in cui tutto è esagerazione, al servizio della presunta morbosià del pubblico televisivo. Nulla a che vedere, però, con i grandi successi d' Oltreoceano, legati a noti "anchor man" come Jay Leno, che spopola ogni sera sul network "Abc"."Non abbiamo punti di riferimento precisi - spiega Gene - perché l' idea è nata da me e da Fatma Ruffini, e non deriva da "format" stranieri. Abbiamo cercato di canzonare la formula televisiva dal "talk show". Non a caso, in ogni puntata ci saranno elementi "disturbatori", come Cardigan, preoccupato che ogni cosa vada bene, al punto di obbligare tutte le persone in studio a tenere fermo un cavo televisivo sulla testa, a mò di serpentone, al fine di "permettere al Veneto di vedere il programma": un po' come si faceva con le antenne "baffo" dei primi televisori... La trasmissione scivola su questi meccanismi". Il tutto condito naturalmente dalla "vena" surreale della comicità di Gnocchi."Entra se senti che te la senti" è la parola d' ordine e il "tormentone" per gli ospiti, che racconteranno storie grottesche, alla maniera di un programma televisivo lombardo che canzona il "Maurizio Costanzo show", presentato da un vero e proprio sosia del noto giornalista. A proposito di Costanzo, neo-direttore di Canale 5, Fatma Ruffini commenta: "L' ho incontrato pi` volte, e credo che lavoreremo bene. Sodano? Mai più visto. so che avrà un nuovo incarico in azienda ma non potrei dire quale". "C' eravamo tanto amati... ", insomma.Gnocchi, che amatissimo in Mediaset lo è certamente, si gode il buon esordio del suo quinto libro "Il mondo senza un filo di grasso" (Bompiani). "Credo che sia già sulle 15mila copie vendute. Progetti? Dopo "Dillo a Wally" verrò cooptato a "Striscia", a partire da febbraio. Niente concerti musicali, o altro. Se ci sarà l' occasione, rifarei volentieri un programma come quello con mia nonna sulla Biennale di Venezia"."In verità - prosegue - ci sono un paio di progetti per la televisione, che prima o poi mi faranno fare. Oltre a quello sui libri, c' è una bella idea sulle "favole della buonanotte" raccontate agli anziani di una casa di riposo. I vecchi per me sono una continua fonte di ispirazione". A volo d' uccello, Gnocchi commenta l' attualità: "Ferrara "trombato" al Mugello? Sono contento. Sarebbe stato più divertente se avesse vinto Curzi... Poi sono in lutto per Savicevic tagliato fuori dal Milan. andrò con lui per i Mondiali di Francia e tiferò Jugoslavia!".Bruno Marzi

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Sing and Friends FB 2020

Spesso cestino le mail che mi arrivano dai discografici, un po' perché mi presentano artisti improponibili e un po' perché non avendo ancora attivo il sito (siamo agli sgoccioli... ) non posso promuovere bene come vorrei. Però di fronte alla cara Jessica che mi manda le news di Sting non posso e non voglio esimermi. Anche perché "Duets", disponibile dal 27 novembre e regalo natalizio per i fan, contiene anche un brano inedito intitolato "September" e registrato con Zucchero, che ricambierà il favore inserendo la loro canzone nel suo "D.O.C. Deluxe" di prossima uscita. Sting ha raccolto i duetti che gli sono più piaciuti, anche particolari come con Charles Aznavour o Herbie Hancock, ma anche con Eric Clapton, Annie Lennox e via dicendo. E quasi sempre non si tratta di suoi brani, ma di classici. L'album, composto da diciassette tracce, sarà disponibile su cd o vinile doppio. Ecco fatto...

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Gianni Morandi live Il Gazzettino 2000

MilanoNOSTRO SERVIZIODecisamente umano. Gianni Morandi, 56 anni a dicembre (ma l' anagrafe per lui è un optional), appartiene ancora a quella categoria di artisti che sanno dominare il proscenio, anziché subirne le sfide tecnologiche e coreografiche. Così, dopo aver attraversato un mare di mani protese, arrivando sul palcoscenico dalla platea (come dire: "Sono uno di voi") e aver esordito con la nuova "Canzone libera", dopo poche strofe di "Così vanno le cose" si inceppa sul testo, per un vuoto di memoria causato dall' emozione. Nessuno se ne accorge, anche perché il Nostro si riprende subito, e anche perché in pochi conoscono il nuovo brano parola per parola. E' accaduto anche questo, durante le due ore e passa, inframmezzate da un intervallo, dello spettacolo firmato da Saverio Marconi, che, dopo quattro anni di partite di pallone con la Nazionale cantanti, maratone e produzione del nuovo album con Ramazzotti, sfociato nel terzo posto a Sanremo, lo rivede in scena al PalaVobis di Milano fino al 19 maggio.Vincente, non piazzato, quindi. Morandi fa il "tutto esaurito" ogni sera (2700 posti) e non c'erano dubbi; trionfa in scena con il pubblico in deliquio, e anche questo sta nelle cose; dimostra grande modernità espressiva, forse anche anche al "corso di aggiornamento Ramazzotti" (che stava dietro le quinte), e questa è una novità. Sa rinfrescare "Varietà", brano del '90 molto buono, ascoltato alla distanza, così come con "Vita", sempre firmata da Mogol-Lavezzi. Bella la versione acustica di "Io sono un treno", che riprende l' arrangiamento originale di Jimmy Villotti. Per "in amore", che avrebbe dovuto vincere il Festival del '95, duetta con la procace corista Antonella Pepe, abbracciandola anche oltre il necessario...Per "Un mondo d' amore", del '67, si ricorda, parlando con il pubblico, delle aspirazioni politiche di una generazione, andate deluse, ma poi chiude il primo tempo con "Innamorato", il brano portato al recente Festival; non il più bello del nuovo cd. Nell' intervallo, donne di tutte le età lasciano bigliettini con messaggi sul palco, e lui li legge, naturalmente. Mai indagine demoscopica ha colto uno spaccato dell' Italia di oggi, e di ieri, come un concerto di Morandi. C'è il popolo, la signora troppo truccata e troppo grassa con accanto il marito disilluso, ma anche, come si dice a Milano, la "sciura" con abbronzatura caraibica e gioielleria "pesante". Molte le persone oltre i Cinquanta, ma non mancano le ragazzine, le più infervorate.Primo medley: "Canzoni stonate", "Occhi di ragazza" (il brano di Dalla che Ron avrebbe dovuto cantare a Sanremo ma fu escluso...), "Sai che succede" (nuova), "C'era un ragazzo... " e "La mia vita va". Per "bella signora" la platea è tutta in piedi. Gianni gigioneggia e fa battute. Arriva sotto il palco anche un sedicente "mago" che offre numeri al Lotto. Per "Un abbraccio fortissimo Morandi si commuove. Sul fondale del semplice palco (brava la giovanissima band) scorrono immagini autocelebrative, filmiche o solamente coreografiche. Di seguito, ecco "Andavo a 100 all' ora"; "Se puoi uscire... ", "In ginocchio da te" e "Fatti mandare dalla mamma...". E' il delirio. "Come fa bene l' amore" dà il titolo anche al nuovo cd; "Uno su mille", nell' 85, è stato il branod ella seconda riscossa. "Banane e lampone" e "Scende la pioggia" chiudono. Bis a ruota libera: "Se non avessi più te", "La fisarmonica", "Si può dare di più" e una ripresa di "Come fa bene l' amore", tanto per fare promozione al cd. Gianni forever.Bruno Marzi

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David Gilmour intervista online Il Gazzettino 2000

MilanoNOSTRO SERVIZIO"Nel corso dell' ultimo tour avevamo intenzione di suonare sotto le piramidi, in Egitto, e anche in Israele, ma poi le difficoltà erano enormi e desistemmo", racconta il chitarrista dei Pink Floyd David Gilmour, rispondendo alle domande "telematiche" dei fan. Su Internet, allora: per prima cosa. Se da una parte i vertici della Casa discografica dei Pink Floyd sono terrorizzati dal timore che brani dec nuovo cd live di "The Wall" finiscano in Rete anzitempo, dall' altra è proprio una mega-chat in due puntate di MSN, il network virtuale di Mircosoft, a proporre le interviste a David Gilmour prima e Roger Waters poi.Ecco i punti salienti dei due lunghi interventi. Gilmour: "Non uso molto Internet, anche se di recente lo utilizzo sempre di più. Di sicuro non avevo mai partecipato a una chat! Un video dei concerti di vent' anni fa? Fu tutto registrato, e Roger ha il materiale, che però non ci sembra di buona qualità. Vedremo di migliorarla con le nuove tecnologie digitali e grafiche e poi si vedrà". Il recente lavoro con Mc Cartney per il disco rock and roll? "Me lo aveva chiesto molto tempo fa. Non so se farà altro del genere. Essere stato per una sera un beatle al "Cavern" è stato indimenticabile!"."I momenti belli di "The Wall" sono stati molti, all' interno di un' operazione di alto livello. Ricordo quando suonavo in cima al muro... Il seguito di "The Division Bell"? Attualmente non abbiamo progetti per un disco o un tour dei Pink Floyd. Io stesso sono ritornato in uno studio dopo molto tempo": Arrivano le domande dei fan, sullo stile di chitarra, sugli studi Abbey Road, e sulla scelta di Bob geldof per il film "The Wall". "Non lo scelsi io come interprete ma il regista Alan Parker. Fu una buona scelta". Raccolte sui PF in uscita, magari con "facciate b" inedite? "Solo un paio di pezzi inediti, come "Vegetable man" sono usciti in bootleg da quando faccio parte della band, mentre "Sream the last scream" è precedente. Non mi opporrei se uscissero in forma migliore".Su Syd Barret. "Ho parlato un paio di volte con la sorella, e non ho notizie precise. Spero stia bene!". Sul remix "Absolutely ambient" (la sua musica in forma "ambient") Gilmour è categorico: "Non ho ascoltato nulla". Le nuove band? "Radiohead sono grandi, ma non hanno niente a che fare con noi". Un paragone coi Beatles? "Si può fare con tante band. Io mi limito ad essere un loro grande fan! D' altronde, se i miei figli più grandi hanno potuto assistere all' ultimo nostro tour, i più piccoli... preferiscono i Beatles". Sul suo arrivo nella band, negli anni Settanta: "Ero considerato "il ragazzino nuovo" solo perché avevo qualche anno in meno degli altri. Le mie idee musicali, però, vennero prese subito sul serio! A quei tempi, con i primi soldi pensai ad acquistare strumenti musicali e a sopravvivere!". Da dove arriva l' ispirazione? "Dalla mia vita, dall' amore, dai figli".Roger Waters, il bassista che nel '90 realizzò una versione ampliata di "The Wall" a Berlino, in Postdammerplatz, con tantissime rockstar impegnate, ha risposto alla chat di MSN dal suo buen retiro delle Barbados, la sera del 13 marzo. "Internet è veramente eccitante. Ho appena terminato una ricerca per trovare una lettera francese, scritta durante il periodo della Rivoluzione da Luigi XVI a suo cugino Carlo IV di Spagna... ". Ci sono voci su una versione di "The Wall" a Broadway-West End... "E' vero - replica Waters - è nelle intenzioni e qualcosa sta succedendo... Mi è stato chiesto di eseguire una versione limitata dello spettacolo in America, il 4 luglio a Indianapolis. Ho aderito perché si tratterà di un concerto gratuito"."Ho registrato 40 minuti di musica nuova a Nassau con la mia band e andrò in tour dal 2 giugno. Ho chiamato anche David per suonare nel disco, con grande piacere!", ha risposto alle numerose domande sul suo ritorno in scena. Waters confessa una predilezione per Randy Newman, meno per i bootleg sui PF. Radiohead? Non li conosco molto bene... Amo la musica classica, che ovviamente ha ispirato la mia maniera di comporre. Ascolto Puccini e Brahms". Si ripetono un po', insomma, le domande dei fan, e vi evitiamo quelle più scontate. "Credo che i concept-album siano ancora attuali, e non solo legati al "pop". Penso ai concetti della Morte e del Caos, che sono presenti nella musica dei Pink Floyd. Recentemente sono stato a Parigi per registrare una versione classica della mia opera "Ca ira", che però non porterò in scena, per adesso".Gli chiedono se crede in Dio e nella sua organizzazione del nostro destino. "No, non credo nel Fato - risponde - e penso che dalla storia del Mondo si evinca che fuori di qui ci deve essere qualcosa di più di quello che vediamo. Quando dico "fuori di qui" penso anche a qualcosa dentro di noi... ". "Vorrei che fossi qui", insomma. L' influenza della droga nella musica dei PF negli anni Sessanta? Conclude Waters; "No, penso che l' alcool, per esempio, porti solo alla disistima di se stessi. Si dice. "Il bene è nella moderazione". E' vero che molte droghe possono uccidere, e questo stato ha anche contribuito a scrivere buone canzoni... ".Bruno Marzi

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I prossimi concerti estivi IL Gazzettino 1999

MilanoNOSTRO SERVIZIOCi piace credere che il concerto che il Boss Bruce Springsteen, con la sua E-Street Band, terrà allo stadio "Ferraris" di Genova venerdì 11 giugno, sia in qualche modo anche dedicato alla memoria di Fabrizio De André, il grande poeta e musicista scomparso all' inizio dell' anno, che tanto amava il calcio, il Genoa in particolare, e sicuramente rispettava la grande "vena" poetica neorealista del rocker del New Jersey, il quale, peraltro, certamente conosceva la grande arte del cantautore genovese. E poi è sintomatica la vicinanza del carcere di Marassi, fatta quasi apposta per amplificare la forza del "messaggio" sociale e culturale dell' artista statunitense. Addio Milano ingrata, quindi; evviva gli stadi di provincia, gestiti dalle Amministrazioni comunali prive di bizantinismi "pedatorii"; evviva anche i tanto vituperati "spazi alternativi" che la fantasia di promoter indomiti escogita quando viene meno la logica e il buonsenso da parte delle Istituzioni.Un' estate musicale "un po' così" sarà comunque ottima e abbondante di nomi stranieri. Genova è per noi, insomma, che amiamo il rock; così come Udine, o l' area di Bagnoli a Napoli, o i mille rivoli di un fiume Triveneto che si chiama "Folkest". Istruzioni per l' uso, quindi. Per vedere il Boss si può scegliere tra biglietti che costano dalle 67 alle 87mila lire (più prevendita) e che saranno disponibili presso i Box Office, oppure presso le filiali della Banca Antoniana Popolare Veneta, da martedì 11 maggio fino a venerdì 14. Chi c'è c'è, insomma. Ulteriori informazioni su treni speciali (la stazione Brignole è a 100 metri dallo stadio) e quant' altro con "Infoline": 02542724. Affrettarsi.E' noto che l' appuntamento "clou" sarà con la "tre giorni" di giugno ad Imola per l' "Heineken Festival" (18,19 e 20), preceduto a Milano da "Gods of Metal", all' esterno del Forum, con headliners dal nome "pesante" come Metallica, Manowar e Motorhead. L' anno scorso l' appuntamento fu seguito da oltre 25mila "metallari doc". Luglio vedrà i tanti concerti di "Folkest", dal primo al 25, con inizio a Udine e conclusione a Spilimbergo, e i nomi prestigiosi di Mike Oldfield (unico show italiano) e Jethro Tull tra gli altri. Sempre luglio è il mese di "Monza rock", confermato il 10 e 11 luglio, dopo mille polemiche, con i "nomi" promessi di Aerosmith e Kravitz, e "Neapolis Festival", la "due giorni" di Pozzuoli, sempre con Aerosmith, Black Crowes e Creed il 12, Lenny Kravitz e Cree Summer il 13. L' occasione sarà importante anche per i gruppi italiani che nei prossimi giorni verranno selezionati da Franz Di Cioccio e da una ristretta giurìa: per chi volesse, il primo appuntamento, gratuito, è domenica 9 maggio all' Alcatraz di Milano, dalle 16 in poi.Piatto ricco di pietanze straniere, insomma. Milano concerti, Vasco Rossi e Imola a parte, presenta Beastie Boys il 13 maggio a Roma, Stereophonics il 17 maggio a Milano, Alanis Morissette il 23 giugno al Foruma di Assago, i R.E.M. allo stadio Dall' Ara di Bologna l' 11 giugno. La "Barley Arts", organizzatrice dell' appuntamento con il Boss, propone anche Kula Shaker il 13 maggio a Modena e il 14 a Milano, Scorpions, con orchestra, il 25 maggio all' Alcatraz di Milano, Jewel, in teatro il primo giugno a Milano, il 2 a Torino e il 3 a Modena. Il grande show di "Lord of dance" torna il 12 e 13 giugno al Forum di Assago (Mi), e gli attesissimi Deep Purple, in forma strepitosa, saranno in tour italiano dal 16 al 19 luglio. Uniche date fissate: il 17 al "Pistoia Blues Festival" e il 18 a Pontoglio (Bs).Il mitico Dr. John, dal 16 al 18 luglio in Italia, si esibirà il 18 a Pistoia, in quella che si avvia ad essere una delle migliori "annate" del festival toscano, che il 17, assieme ai Deep Purple, vedrà in azione il giovane "fenomeno blues" americano Johnny Lang, che il 30 luglio suonerà anche ad Arbatax, in Sardegna. Grande ritorno per Patti Smith, nell' unico concerto dell' anno, il 24 luglio a Villa Erba di Cernobbio (Co). Agosto, "rock mio non ti conosco", ma settembre, la sera del 23 al Forum di Assago, ci porterà l' atteso ritorno degli Iron Maiden con Bruce Dickinson, il mitico cantante-scrittore-schermidore.Bruno Marzi.

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